Circa 30.000 romeni hanno protestato oggi a Bucarest contro le misure di austerità adottate per far fronte alla crisi economica dal governo di centro destra, che affronta oggi una mozione di sfiducia presentata dall’opposizione socialdemocratica e liberale. Alle proteste, organizzate dalle cinque grandi confederazioni sindacali, che avevano anticipato una presenza di 80.000 persone in strada, ha partecipato anche il leader socialdemocratico Victor Ponta e altri dirigenti del suo partito.
Denunciando i tagli salariali del 25% nel settore pubblico e l’aumento dell’ Iva dal 19 al 24%, i dimostranti – insegnanti, infermiere, poliziotti, operai e pensionati – hanno chiesto le dimissioni della coalizione di governo fra democratico liberali e l’Unione democratica magiari di Romania.
Dopo diversi anni di forte crescita economica, la Romania è entrata in una grave recessione alla fine del 2008. Nel 2009 ha negoziato col Fondo monetario internazionale, la Commissione europea e la Banca mondiale un prestito di circa 20 miliardi di euro. Bucarest si è impegnata a varare la riforma delle pensioni e della pubblica amministrazione per mantenere il deficit al 6,8% nel 2010. Per il 2011, le autorità romene prevedono un altro prestito esterno a scopo preventivo.
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