I sindacati di Francia, Italia, Belgio e Spagna, inviano una lettera al Parlamento di Strasburgo alla vigilia della ratificare dell’accordo raggiunto dalle istituzioni europee sulla governance economica europea per evidenziare come le nuove regole di bilancio dell’Unione europea annulleranno i benefici effetti del Pnrr. Nella lettera figurano anche le firme dei leder di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
“Questo accordo, frutto di un approccio volto all`austerità voluto da alcune capitali europee – si legge nella lettera -, imporrà agli Stati membri di ridurre rapidamente i loro debiti e secondo modalità economicamente e socialmente insostenibili: questo segnerà un ritorno all`austerità”.
“L’accordo è spesso presentato come migliore delle norme fiscali passate, in particolare per i nostri quattro Paesi (Belgio, Spagna, Italia e Francia), in quanto ora (con le nuove regole) dovremmo ridurre il nostro rapporto debito/Pil solo di circa l’1% – proseguono i sindacati -. Le nuove regole non sono migliori, soprattutto considerando i processi altamente trasformativi che la nostra economia sta attraversando e il panorama internazionale piuttosto instabile. Secondo i nostri calcoli più recenti, le nuove regole peggiorerebbero addirittura la capacità dell`UE di rispondere alle sfide attuali poiché imporrebbero 72,9 miliardi di euro all`anno in tagli di bilancio o nuove tasse, solo nei nostri quattro paesi, ovvero l`equivalente di circa 1,5 milioni di insegnanti o operatori sanitari ed imporrebbe riforme pensionistiche restrittive durante i primi anni di attuazione delle nuove regole”.
“Abbiamo motivo di credere che le nuove regole annulleranno presto i benefici economici degli investimenti finanziati dai Piani nazionali di resilienza e ripresa – aggiungono -. È evidente che questi tagli causeranno un rallentamento economico nei nostri paesi, e non solo in Belgio, Spagna, Francia e Italia, che rappresentano il 41% del prodotto interno lordo dell`Unione europea nel 2022. In ogni caso, paralizzare le nostre economie avrà conseguenze per l`intera UE”.
“Noi, organizzazioni sindacali belghe, spagnole, francesi e italiane – prosegue la lettera -, invitiamo gli eurodeputati a respingere l`accordo e a rinegoziarne uno nuovo dopo le elezioni europee, che non ci obblighi a scegliere tra finanziamenti alle scuole, agli ospedali, ai vigili del fuoco o asili nido e programmi per la riqualificazione energetica degli edifici, sostegno al mondo agricolo o sostegno alla decarbonizzazione delle industrie ma contribuiscono alla creazione di buoni posti di lavoro e di servizi pubblici di qualità che sono fondamentali per un`economia europea inclusiva e sostenibile”.
“Altre regole sono possibili – aggiungono -. Regole che consentano investimenti sociali, investimenti verdi, il finanziamento dei servizi pubblici e dei sistemi di protezione sociale e il sostegno pubblico alla transizione giusta e alla decarbonizzazione delle nostre industrie. Un nuovo accordo dovrebbe essere accompagnato anche da misure in grado di raccogliere nuove risorse per finanziare uno strumento di investimento permanente dell`Ue. Altre idee: un piano di ripresa dell`UE (RRF) migliorato e rinnovato, una tassazione europea equa (tassazione dei più ricchi, tassa sulle transazioni finanziarie, lotta all`evasione fiscale), il tutto con forti condizioni sociali e ambientali”.
“In vista delle elezioni europee, invitiamo quindi gli eurodeputati a respingere questo accordo – concludono -, che renderebbe il loro programma elettorale in gran parte impraticabile. Un progetto del genere non convincerà i cittadini e i lavoratori che nessuno verrà lasciato indietro”.
e.m.