La Pirelli ha comunicato di essere, ad oggi, nella fase finale di una negoziazione esclusiva col gruppo belga Bekaert, per la vendita del comparto delle steel cord (un’anima d’acciaio che si inserisce all’interno di un pneumatico, ndr). L’azienda lo ha comunicato ieri ai al tavolo del ministero dello sviluppo economico a Roma, alla presenza dei rappresentanti sindacali confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil.
I sindacati, che erano stati tenuti all’oscuro di questa trattativa, ritengono inaccettabile tale comportamento. La loro paura è che dietro a tale ambiguo silenzio si nasconda la possibilità che la fabbrica di Figline, che produce le steel cord, possa chiudere, una volta effettuata la vendita.
In effetti,questa possibilità non è da escludere. In un’ipotesi, ritenuta possibile dai sindacati, la Bekaert si prenderebbe tutto il comparto, con la produzione (che comprende le fabbriche in Romania, Brasile, Turchia e Cina, oltre che in Italia), e la Pirelli gli cederebbe tutte le azioni. In questo modo la fattispecie non rientrerebbe nell’applicazione dell’articolo 2112 c.c., e quindi l’azienda non sarebbe costretta a trattare con i sindacati. Il gruppo belga, in realtà, afferma di non avere alcuna volontà contraria a una trattativa con i sindacati e nemmeno di chiudere la produzione.
I sindacati, del resto, sono contrari all’accordo con la Bekaert perché più favorevoli semmai a una cordata di ex-manager del gruppo Pirelli che vorrebbe rilevare il comparto, perché questa darebbe maggiori garanzie di una multinazionale belga.
Nasce così la pressione dei sindacati per un confronto prima della vendita, per assicurarsi che la produzione non chiuda e per studiare meglio i percorsi alternativi. Il prossimo incontro è previsto per martedì 21 gennaio.
E.G.