Si è parlato di contrattazione nella seconda sessione della Scuola superiore di relazioni industriali che si è svolta nei giorni 17, 18 e 19 aprile ad Ariccia. La struttura del sistema contrattuale è stata illustrata nella prima mattinata da Salvo Leonardi, ricercatore senior della Fondazione Di Vittorio, e da Cristina Cofacci, responsabile delle relazioni industriali per la Cnh Industrial. Due punti di vista apparentemente lontani, il sindacato e l’impresa, che al contrario si sono fusi perfettamente per descrivere un sistema, appunto quello della contrattazione, che non soffre di problemi insolubili, ma certamente mostra grandi debolezze. Si è parlato dei possibili interventi su questi punti critici, illustrandone le potenzialità.
Molto interessante, soprattutto per i discenti, l’intervento di Luigi Marelli, che presentava la particolare caratteristica di aver militato sia nel sindacato, la Fim Cisl, sia, successivamente, in grandi aziende, prima Telecom, poi Poste italiane. Una doppia matrice che gli ha dato una conoscenza profonda della tecnica della contrattazione. E così ha potuto spiegare le tecnicità del tavolo negoziale, indicando i momenti difficili nei quali può trovarsi il negoziato e quali possono essere i comportamenti virtuosi per uscirne positivamente.
La seconda giornata di lezioni ha ruotato attorno agli interventi di Tiziano Treu, ex presidente del Cnel, ex ministro del Lavoro, grande giuslavorista, e di Tiziana Bocchi, segretaria confederale della Uil. Tutti e due hanno parlato a lungo delle regole di fondo della contrattazione che dovrebbero costituire gli assi portanti del sistema, ma che purtroppo al momento sono fortemente deficitari. Il Patto della fabbrica, sottoscritto nel 2018 da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, era ben scritto e conteneva delle indicazioni molto importanti e innovative, ma è stato poco e male applicato in questi anni, nei quali peraltro è successo di tutto, la pandemia, le guerre, l’alta inflazione, rendendo sempre più necessario un intervento di revisione e ricostruzione di quell’accordo, che però non è arrivato. Sia Treu che Bocchi hanno raccontato i diversi tentativi esperiti per ricostruire queste regole di fondo, in particolare hanno affrontato il nodo dei mille contratti nazionali depositati al Cnel, il frutto di un’anomia determinata dalle divisioni tra le parti sociali e da un’assenza da parte delle istituzioni. La situazione è slabbrata, ha detto Treu, e questo non facilita la coesione sociale, che resta invece sempre l’obiettivo finale dell’azione contrattuale.
Dello stato della contrattazione di secondo livello ha parlato a lungo nella seconda giornata Sergio Spiller, responsabile del Dipartimento contrattazione della Cisl. Questa confederazione svolge da anni un’importantissima analisi sulla negoziazione di secondo livello, aziendale e territoriale, e i diversi risultati sono stati rappresentati con l’ausilio di un ampio numero di slides che testimoniavano lo sforzo compiuto dal centro di analisi.
La terza giornata ha visto gli interventi di Amedeo Testa, segretario generale della Flaei, il sindacato degli elettrici della Cisl, di Michele Buonerba, presidente di Laborfond, e di Giuseppe Ippolito, responsabile delle relazioni industriali di Iren. Hanno parlato dei rispettivi settori, della loro esperienza di negoziazione, dei problemi affrontati e del modo in cui sono riusciti a venirne a capo. Buonerba si è soffermato in particolare sul sistema del welfare aziendale, che sta molto crescendo nel sistema contrattuale, pur tra luci e ombre.
Nel corso di questa seconda sessione ha avuto luogo anche una simulazione di trattativa. Sulla base di un canovaccio messo a punto dal professor Mimmo Carrieri, due delegazioni degli alunni della scuola si sono date battaglia. Un modo per mettere subito a frutto i consigli e le indicazioni che poco prima aveva fornito loro Marelli. A commentare l’operato delle due delegazioni, anche qui fornendo spunti di riflessioni per tutti, è stato Stefano Savino, per tanti anni abile responsabile delle relazioni industriali nel gruppo Ferrovie dello Stato.
Da ricordare anche un colloquio molto conviviale che ha avuto luogo nella prima giornata, prima di cena, tra gli alunni della Scuola e Laura Di Raimondo, direttrice generale di Asstel, l’associazione in Confindustria delle aziende di Tlc. Una chiacchierata molto informale che ha permesso di capire la bellezza del mestiere di contrattatore. Di Raimondo, da sempre innamorata del suo lavoro, ha spiegato ai ragazzi la passione che deve animare le relazioni industriali, le fatiche che devono essere spese, la soddisfazione di un accordo ben fatto, che sarà utile alle aziende e ai lavoratori.
La prossima sessione della Scuola superiore di relazioni industriali si svolgerà nei giorni 22, 23 e 24 maggio prossimi, sempre ad Ariccia, nei colli vicino a Roma. Il tema delle lezioni si concentrerà sugli attori delle relazioni industriali.
Massimo Mascini