Hanno il volto, dolce e arguto, di Greta Thunberg. Sono i ragazzi del venerdì. Lei, svedese, sedici anni, in quel giorno, ogni settimana, invece di andare a scuola si presentava davanti al Parlamento di Stoccolma accusando tutti i politici di saccheggio generazionale: “Voi adulti state rovinando il mio futuro”. La sua storia ha fatto il giro del mondo, migliaia e migliaia di coetanei hanno condiviso questa singolare protesta e così sono nati i Fridays for future. Dalla Scandinavia alla Svizzera, dal Belgio alla Germania, dalla Gran Bretagna all’Italia, dagli Stati Uniti all’Australia, tutti in piazza, sempre alla vigilia del week end, per invocare la salvezza del pianeta. Skolstrejk for klimatet. Sciopero della scuola per il clima. Appuntamento mondiale il 15 marzo.
“Sono le sofferenze di molti a pagare il lusso di pochi”, ripete Greta. L’ha gridato in faccia ai potenti riuniti nel forum di Davos. “Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno e lasciate anche questo peso a noi ragazzini”, il suo impietoso rimprovero a chi ruba il domani dei giovani e ai complici dei ladri. Soffre della sindrome di Asperger e di una sorta di mutismo selettivo che la induce a parlare solo quando lo ritiene indispensabile. “Questo è uno di quei momenti”, ha spiegato, motivando la scelta con la consapevolezza che l’umanità intera corre un pericolo mortale. E le sue parole suonano come un richiamo irresistibile per gli adolescenti paladini del clima. Teenagesr, non hanno ancora il diritto di voto ma stanno dimostrando una grande capacità di influenzare il dibattito pubblico. E la loro mobilitazione finirà per avere un peso nelle elezioni europee del prossimo maggio.
Alla piccola elfa, Nicola Zingaretti ha dedicato la vittoria alle primarie. Un gesto significativo. Subito dopo è andato a Torino per esprimere sostegno ai fautori dell’alta velocità. Una contraddizione? Solo in apparenza, in quanto chi sostiene il Tav evidenzia come i treni siano l’antidoto all’inquinamento prodotto dai Tir. Ridurre le emissioni di anidride carbonica è il primo obiettivo di chi vuole combattere il riscaldamento globale e in quest’ottica la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione ha il suo perché. La stessa svedesina non vola e all’aereo preferisce vagoni e locomotiva. Eppure, se aspira ad essere un interlocutore dei ragazzi del venerdì, il segretario del Pd dovrebbe definire confini e sostanza della politica ambientale alla quale intende ispirarsi. Ha ancora senso sventrare montagne, abbattere foreste, scavare miniere e trivellare pozzi di petrolio?
Il contrasto tra fabbrica e territorio, tra occupazione e inquinamento, tra consumi e sostenibilità resta irrisolto. Qual è il modello di sviluppo? I verdi, in Italia, non hanno avuto gran fortuna ma adesso l’opzione ecologista sta riprendendo quota, in altri Paesi come la Germania ma anche da noi. Serge Latouche, l’economista teorico della decrescita felice, che ora preferisce chiamare “abbondanza frugale”, nel titolo di un recente libello, chiede: “I nostri figli ci accuseranno?”. Il suo progetto è dichiaratamente la fuoriuscita dall’attuale sistema di produzione capitalista. Un programma rivoluzionario che non può essere di sicuro quello di un grande partito riformista. E allora, che fare? Nicola Zingaretti ha scelto Greta Thunberg come compagna di strada. Ma se un altro mondo è possibile, dove comincia il cammino?
Marco Cianca