Caro Presidente, sono iscritto all’Anpi da tantissimi anni, ma non ho un pedigree partigiano, provengo da una famiglia semplice, una realtà prima contadina poi operaia, i miei genitori si sono sposati il giorno dell’anniversario della marcia su Roma in modo da percepire un premio in denaro, non erano né fascisti né antifascisti. Quando gli uomini furono chiamati in guerra in campagna rimasero solo le donne, e un cugino di mia madre che fu nascosto in soffitta. Egli era il sergente artigliere che a Barletta la settimana dopo l’armistizio, con il suo mortaio, fermò la colonna di panzer tedeschi che chiedeva la resa della città. Era un militare non un partigiano. Quindi pur non avendo una storia partigiana in famiglia ho sempre pensato al valore incommensurabile per il nostro Paese, di aver avuto la Resistenza. Non per il supporto militare che fu certo interessante ma modesto rispetto all’esito della guerra, ma per aver restituito una Dignità ad un Paese che era responsabile di tanti dolori, interni ed internazionali. Dignità, che ci ha consentito di riscattare l’Italia e di sederci al tavolo della pace da combattenti insieme agli alleati. Quindi fu giusto prendere le armi. Come fu giusta l’entrata in guerra degli Stati Uniti contro i nazifascisti e l’imperialismo giapponese. Come fu giusto, (anzi con ritardo) l’intervento armato nella ex Iugoslavia, per fermare la pulizia etnica che alternativamente riguardava Bosniaci, Kossovari, Serbi, Croati. Oggi l’Ucraina ci chiede aiuto, non possiamo mandare soldati. Ma strumenti per difendere questo sì. Mentre la Diplomazia lavora cosa dovrebbero fare gli Ucraini? Certo che la diplomazia è decisiva, ma per raggiungere un accordo dignitoso devi avere potere contrattuale. E non lo hai se non resisti almeno un poco. Bene hanno fatto i governi democratici, il nostro Governo, a rispondere almeno parzialmente alla disperata richiesta di aiuto dell’Ucraina. Non basterà, lo sappiamo tutti, dobbiamo utilizzare la massima pressione economica anche a costo di fare Noi, qualche sacrificio. Dobbiamo ospitare i profughi, dobbiamo isolare Putin. Quindi oggi non ha senso parlare del ruolo della Nato, se deve allargarsi ad Est oppure no, rimanere così o sciogliersi. O domandarsi se esiste la guerra giusta, oppure parlare di tutti i conflitti del mondo, dall’Afganistan alla Siria, dalla striscia di Gaza al Corno d’Africa. Oggi si sta con gli Ucraini, si aiuta Loro. Le parole sono importanti, fanno male o possono fare del bene, dipende da chi le pronuncia e in quale contesto. Lei è Presidente di un’Associazione che ricorda quando uomini civili, decisero liberamente di prendere le armi e combattere contro un nemico ed invasore, per la libertà e la democrazia. Presero le Armi. Oggi nel 2022, in Europa, durante una pandemia mondiale, una grande potenza governata da 23 anni dalla stessa persona, invade senza motivo, uno stato libero e indipendente. Tutti possono dissentire dall’invio di armi ai civili e soldati Ucraini, tranne uno. Il Presidente Dei Partigiani Italiani.
Fabrizio Tola