L’Unione Sindacale di Base e i lavoratori della Fondazione Don Gnocchi parteciperanno allo sciopero nazionale indetto per il 13 novembre. Inoltre, è stata indetta una manifestazione che partirà alle ore 10 da piazza Fontana sotto la Sede dell’Arcivescovado, di cui fa parte anche il Presidente della Fondazione, Monsignor Angelo Bazzarri, e dove i lavoratori e le lavoratrici consegneranno al Cardinale Angelo Scola un documento sulla situazione della Fondazione. Successivamente la protesta si sposterà alla Regione Lombardia, in piazza Duca d’Aosta, per chiedere l’intervento dell’assessore alla Sanità su questa struttura convenzionata che dichiara una grave crisi finanziaria, ma di cui fino ad oggi non sono stati resi noti i bilanci.
“Il modello Marchionne ci ha abituato a fronteggiare il cinismo delle controparti padronali che, approfittando della crisi, rincorrono in modo esasperato il profitto sulle spalle dei lavoratori – denuncia il rappresentante USB Lavoro Privato, Angelo Vaghi – Oggi, nonostante i moniti del Pontefice, ritroviamo la stessa arroganza proprio in ambiti che dovrebbero essere caratterizzati da umanità e solidarietà”
“Dopo due anni di sacrifici, in cui le ore di lavoro sono state aumentate fino a 90 ore annue, con il taglio di due giorni di ferie per anno i lavoratori e le lavoratrici del Don Gnocchi insieme all’USB sono determinati ad opporsi all’ingiustizia di chi li considera come merce – evidenzia il rappresentante USB – dequalificando così anche il servizio reso quotidianamente per la cura e l’assistenza a un’utenza particolarmente fragile. Vogliamo mettere freno all’ennesimo sopruso che si intende compiere sulla pelle di chi lavora, anche attraverso ennesime trattative al ribasso. Tengano ben presente i sindacati concertativi e la Fondazione – conclude Vaghi – che oggi si incontrano, che ci opponiamo a nuovi sacrifici imposti con il ricatto dell’occupazione”.