I giovani manager lanciano un manifesto per la rinascita del Paese. Federmanager, l’Associazione delle Classi Dirigenti della Pubblica Amministrazione e le associazioni Numeri Primi e Concreta-Mente hanno presentato l’iniziativa oggi a Roma al Circolo della Stampa Estera. Al centro del documento la volontà di essere protagonisti in un momento in cui l’Italia soffre una crisi tra le più gravi della sua storia.
Il manifesto è diviso in quattro parti: proposte per la crescita; un nuovo mercato dl lavoro e un nuovo welfare; una riforma dell’istruzione e il rilancio della ricerca; una pubblica amministrazione moderna ed efficiente.
Tra le proposte per la crescita i giovani manager propongono la riforma degli ordini professionali, la promozione delle imprese innovative in fase di start-up, il sostegno all’occupazione giovanile e femminile. Sul fronte del mercato del lavoro si propone, tra l’altro, di dare crediti di imposta alle aziende che assumano under 35; la valorizzazione del ruolo della bilateralità, la possibilità di fruire in modalità part time dei congedi parentali e la formazione online sulle attività dell’ufficio su base volontaria durante il congedo di maternità.
Il credito di imposta per gli investimenti in ricerca è al centro delle politiche sull’università. Si propongono poi incentivi agli studenti meritevoli, la verifica dell’attività scientifica dei docenti e il ricambio degli attuali cattedratici,
Infine, tra le proposte del manifesto per la pubblica amministrazione, tagli selettivi che superino gli attuali tagli lineari, la revisione del rapporto centro periferia, la promozione del merito dei dirigenti, una procedura unica di concorso su base nazionale e la forte limitazione dei dirigenti esterni.
Il progetto sarà diviso in tre fasi. La prima è il lancio del manifesto, nella seconda si condivideranno le idee attraverso i media e i social network e si raccoglieranno proposte, nel tentativo di ascoltare le opinioni di persone e associazioni della società civile. Nella terza si monitorerà la ricezione delle nostre richieste da parte della politica e delle parti sociali e l’applicazione delle varie proposte.
Emanuele Schirru, coordinatore a Roma dei giovani di dirigenti di Federmager, ha detto che l’associazione vuole essere protagonista mettendo a disposizione le proprie esperienze. Il manager ha affermato di considerare molto positiva la collaborazione tra manager privati e pubblici e che, essendo l’associazione apartitica, le idee messe in campo sono a disposizione di tutti i partiti politici. Per Schirru è fondamentale poi favorire il passaggio generazionale e colmare il crescente digital divide. “Gli investimenti sulle tecnologie – ha sostenuto – e un fisco più equo e semplice sono ormai un’esigenza fondamentale per il nostro paese”. “È necessario – ha aggiunto – che una parte degli introiti del fisco venga investita sulla crescita del paese”.
Giovanni Savini, vice-presidente Agdp (Associazione Classi Dirigenti della Pubblica Amministrazione), ha parlato dell’esigenza di riformare la pubblica amministrazione rendendola più efficiente e moderna. Per far questo ha detto, “è necessario inserire ogni anno manager giovani. Essendo la pubblica amministrazione italiana la più vecchia d’Europa, anche poche decine di giovani manager ben formati potrebbero fare la differenza”. Sul fronte dei tagli, per Salini, “bisogna promuovere solamente quelli selettivi, mentre quelli generalizzati sono un problema”. Per il manager, un serio problema nell’amministrazione pubblica è l’influenza dei politici che spesso porta a “nomine, anche esterne, di persone che non hanno le competenze”. Per ovviare a ciò, ha sostenuto, “bisogna limitare le consulenze esterne e selezionare i dipendenti con concorsi che mirino a evidenziare il merito dei candidati”.
Il presidente dell’associazione Numeri Primi, Matteo Maria Miccio, ha detto “che si parla spesso del rapporto tra giovani e mercato del lavoro, ma lo si fa in modo ideologico e senza poi far niente”. Chiudendo le porte ai giovani, ha aggiunto, “si chiudono le porte al futuro del Paese”. Per Miccio è fondamentale che le aziende con soci sotto i 35 anni abbiano un credito agevolato e aiuti fiscali. Spesso, ha detto, “i pagamenti che i soci devono fare all’inps, anche quando le aziende non hanno ancora guadagni, sono un vero problema. Anche l’Irap per le aziende che non producono reddito andrebbe eliminata”.
Infine, Leonardo Bertini, segretario generale di Concreta-Mente, ha messo in luce l’esigenza di una profonda riforma degli ordini professionali e di porre fine al potere di veto delle lobbie che spesso bloccano ogni riforma. Per Bertini bisogna essere in prima persona “agenti del cambiamento” rimuovendo tutti gli ostacoli che “fino ora anno permesso il mantenimento dello status quo”.
Luca Fortis