I prossimi mesi ‘saranno decisivi per determinare il futuro del nostro Paese’. Per questo, una volta superata la tornata elettorale, ‘sarà indispensabile ripristinare quel clima di dialogo e confronto tra istituzioni e parti sociali che è stato fondamentale per superare le fasi più critiche della nostra storia’. E` in questa visione che nasce l`Agenda Cisl per il prossimo Governo. Una road map, intitolata ‘Ripartire insieme’, in 12 obiettivi per dare all`Italia ‘una prospettiva di sviluppo equo, inclusivo, partecipativo e sostenibile’.
Su questi obiettivi, la Cisl, con il suo leader Lugi Sbarra, invita le parti sociali e le forze politiche a convergere ‘in uno spazio di corresponsabilità e affidamenti forti per dare vigore, continuità e consenso ad una transizione che ammoderni il Paese, mettendo al centro qualità e stabilità del lavoro e lotta alle disuguaglianze’.
Primo punto chiave dell’Agenda, lo statuto della Persona nel mercato del lavoro. Il lavoro, secondo il sindacato guidato da Sbarra, va rilanciato nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi, sbloccando investimenti produttivi che generino occupazione stabile e ben contrattualizzata. Servono nuovi diritti e nuove responsabilità, a cominciare dal diritto-dovere alla formazione perpetua a cui legare sostegno al reddito e strumenti pubblici e sussidiari di politica attiva, che passano anche dal miglioramento del Reddito di Cittadinanza. Il passaggio dalle sole tutele sul posto di lavoro a quelle nel mercato del lavoro è un`esigenza indifferibile per assicurare protezione e transizioni tutelate a milioni di persone a prescindere dalla tipologia contrattuale e dalla qualificazione del rapporto.
Seconda priorità una previdenza equa ed inclusiva. Va costruita una riforma che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita nel solco dei criteri di equità, inclusione e sostenibilità sociale. Quota 41 è una parte della proposta complessiva della Cisl, che include anche: pensione contributiva di garanzia per i giovani; sconti contributivi per le madri; sostegno pubblico all`adesione alla previdenza complementare; maggiore supporto ai lavoratori precoci, estensione della platea dei lavori usuranti e dell`Ape sociale per quelli gravosi; possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni di età ed un nuovo adeguamento dell`assegno pensionistico al costo della vita.
Terzo punto il fisco inteso come ‘una questione di giustizia’.
Va ridotto il peso del fisco, secondo il sindacato, su lavoratori e pensionati, garantendo il principio della progressività.
Occorre innalzare la no tax area per le fasce deboli, abbassare le prime aliquote Irpef, estendere e rafforzare le detrazioni, premiare le aziende che investono su occupazione, sicurezza, ricerca e formazione. Le risorse recuperate da una più incisiva lotta all`evasione vanno allocate sulla riduzione delle imposte.
Quarta proposta per una nuova politica dei redditi. La contrattazione deve essere al centro della politica dei redditi.
Vanno rinnovati e innovati tutti i contratti pubblici e privati.
È inoltre necessario ridefinire l`indice Ipca alla luce dall`incremento dei prezzi dell`energia importata; la disincentivazione dei ritardi nei rinnovi (ad esempio, escludendo le imprese dagli incentivi collegati all`applicazione dei contratti); l`introduzione di verifiche sull`andamento inflativo che, in presenza di scostamenti rilevanti rispetto a quanto previsto dai contratti, anticipino i rinnovi economici. La Cisl ribadisce il proprio no ad un salario minimo per legge.
Il quinto obiettivo dell’Agenda Cisl ha al centro una governance partecipata del Pnrr. Entro fine anno è necessario realizzare i 55 obiettivi previsti per ottenere la seconda tranche di aiuti. L`esperienza di governance partecipata deve proseguire ed essere realizzata anche a livello locale, attraverso il partenariato territoriale e settoriale. Progetti e riforme devono rispettare forti condizionalità sociali, vincolando l`erogazione delle risorse ad incrementi occupazionali, specialmente femminili e giovanili, al sostegno delle aree deboli, ad interventi per la sicurezza sul lavoro, alla regolare contrattualizzazione dei lavoratori.
Sesto punto investire su P.A., scuola, sanità e servizi. Già a partire dalla prossima legge di bilancio si devono prevedere piani di reclutamento e stabilizzazione per il superamento del precariato, la formazione e la valorizzazione delle competenze di tutto il personale pubblico. Occorre innalzare la qualità, l`efficacia e l`efficienza dei servizi pubblici, continuando nel processo di semplificazione e sburocratizzazione della P.A., assicurando risorse stabili e adeguate ai settori dell`istruzione, della sicurezza, della sanità e della ricerca, comprese quelle necessarie ai rinnovi contrattuali e agli adeguamenti salariali. Va potenziata la medicina territoriale e di prossimità, rilanciata la dimensione sociosanitaria, garantita la qualità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale.
Settima priorità il Mezzogiorno, motore di sviluppo nazionale.
Per quanto il Pnrr, secondo la Cisl, abbia attributo al Mezzogiorno il 40% delle dotazioni, soltanto una strategia concertata può consentire il pieno e virtuoso impiego delle risorse affrontando i nodi politici, gestionali e di legalità che ne intralciano il corso. Occorre realizzare Patti territoriali collegati a una visione organica nazionale, sbloccare investimenti e infrastrutture per ricollegare le aree interne, rilanciare logistica e portualità, fare del Mezzogiorno il propulsore di una nuova strategia industriale ed energetica, garantire ad ognuno politiche sociali, servizi adeguati e diritti di cittadinanza.
L’ottava proposta punta sulla necessità di coniugare investimenti e sostenibilità. Le grandi transizioni digitali, ecologiche, tecnologiche impongono di accrescere le risorse destinate alla ricerca e allo sviluppo insieme alla riqualificazione del capitale umano e alla salvaguardia del territorio, definire filiere e settori strategici, investire sulle infrastrutture materiali ed energetiche, contrastando la criminalità attraverso patti territoriali per la legalità, l`adozione a livello europeo dei contenuti della legge La Torre e una stretta penale contro il lavoro sommerso.
l nono obiettivo, per la Cisl, riguarda famiglia e politiche sociali. Occorre intervenire a favore della natalità con politiche di sostegno alle famiglie, migliorando i congedi parentali, aumentando le dotazioni destinate agli asili nido e ai servizi alla genitorialità, promuovendo la conciliazione vita-lavoro e la parità di genere.
Vanno rilanciate le politiche abitative e approvata la legge delega sulla non autosufficienza.
Decimo punto è relativo ai migranti, per una politica di accoglienza e integrazione. Il Trattato di Dublino va riformato prevedendo la condivisione di responsabilità tra gli Stati dell`Unione europea. Occorre incrementare gli ingressi programmati sul prossimo decreto flussi e riconoscere cittadinanza piena ai figli e alle figlie degli immigrati attraverso forme di Ius Scholae.
Undicesima priorità è la partecipazione come orizzonte strategico. La partecipazione va costruita e diffusa cominciando dal basso, attraverso una forte valorizzazione della contrattazione nazionale e di secondo livello.
I tempi sono maturi anche per una legge che promuova forme di vera cogestione, come previsto dall`articolo 46 della Costituzione, con consigli di sorveglianza composti anche da rappresentanti dei lavoratori, insieme al rilancio del ruolo della partecipazione finanziaria attraverso la valorizzazione dei piani di azionariato dei dipendenti e maggiori prerogative dei fondi bilaterali.
Il dodicesimo ed ultimo obiettivo riguarda le riforme istituzionali. È necessario, a giudizio della Cisl, avviare una riflessione sulla riforma del Titolo V della Costituzione per garantire un migliore coordinamento tra i vari livelli istituzionali. Eventuali modelli di autonomia rafforzata non devono minare la coesione nazionale, in ordine alla tutela dei Lep relative ai diritti civili e sociali e, sotto il profilo finanziario, assicurare perequazione per i territori con minore capacità fiscale.
tn