La Cgil Bologna ha deciso di festeggiare da sola il primo maggio.
Danilo Gruppi segretario generale della Cgil di Bologna, quali sono le ragioni che vi hanno portato a questa scelta?
Ci sono delle motivazioni di carattere generale riconducibili alle intese separate e alla sottrazione del diritto dei lavoratori a votare gli accordi. Poi vi è una questione di carattere locale, legata alla radicalizzazione della dialettica sindacale con continue offese come dimostra il caso della fiera di Bologna.
Cosa è accaduto?
Durante le trattative per l’integrativo siamo stati descritti dalla Cisl come un sindacato giallo in combutta con l’ex-segretario della Cgil Duccio Campagnoli, attualmente consigliere delegato dell’Expo.
Ma è sempre un problema di dialettica sindacale?
Noi siamo molto rispettosi delle posizioni di tutti, ma gli altri non lo sono delle nostre. Nelle ultime 24 ore mi hanno dato dell’incendiario, dell’estremista, dell’arrogante e del provocatore.
La vostra decisione è irrevocabile?
Ieri ho parlato esclusivamente di orientamento. Ma certo dopo le ultime prese di posizione questo orientamento non è mutato. Quello che propongo ai segretari della Cisl e della Uil è di vederci e parlare per fare insieme un esercizio di responsabilità. Dobbiamo imparare a gestire i momenti di rottura, analizzando e separando i punti di disaccordo da quelli di accordo. Penso sia un esercizio di responsabilità lasciare sempre qualche spiraglio di trattativa.
Luca Fortis