Investire sullo sviluppo di una cultura inclusiva all’interno delle organizzazioni consente di massimizzare la forza e il valore del capitale umano. È quanto emerge dall’edizione 2024 della classifica Best Workplaces for DE&I, il ranking delle 20 migliori aziende presso cui lavorare in termini di diversità, equità e inclusione, stilato da Great Place to Work Italia ascoltando il parere espresso da oltre 127mila collaboratori di quasi 300 organizzazioni suddivise in base al numero di dipendenti.
Il DE&I, acronimo di Diversity, Equity e Inclusion, è un indice che misura quanto l’ambiente di lavoro e la cultura aziendale vengono percepiti corretti e inclusivi da parte delle persone riguardo l’equità del trattamento, l’accessibilità e il coinvolgimento da parte dei manager, l’assenza di discriminazioni basate su caratteristiche personali, l’avere un ambiente inclusivo e accogliente, la sicurezza psicologica garantita dall’azienda e la possibilità di bilanciare vita personale e lavoro.
Tra i settori campioni nelle pratiche DE&I troviamo al primo posto l’Information Technology con 5 aziende (25%), seguito dai servizi finanziari e le assicurazioni (20%) con 4 organizzazioni. Comparti molto diversi tra di loro, anche per la composizione della forza lavoro. Se il settore IT è infatti prevalentemente composto da uomini e giovani, quello dei servizi finanziari e assicurativi presenta invece una popolazione di collaboratori con elevata esperienza ed età anagrafica. Completano il ranking a livello di settori i servizi professionali, biotecnologie e farmaceutica, manifattura e produzione (10%) con 2 aziende a testa e chiudono sanità, alberghiero, media, telecomunicazioni e trasporti (5%) con un’organizzazione a testa.
Per quanto riguarda le tematiche, l’equità assume un posto centrale, sia nelle imprese che sia classificano nelle prime venti posizioni sia nelle altre analizzate. Nei Best Workplaces for DE&I il valore percentuale dei collaboratori che ritengono soddisfacente il livello di equità è dell’84%, mentre nelle altre aziende questo valore si abbassa al 60%. Sempre collegato al tema dell’equità, l’indagine mette in luce come l’attenzione alla meritocrazia sia presente per l’83% degli addetti delle imprese migliori, percentuale che scende al 57% nelle altre. Per quanto riguarda i benefit il divario tra chi è presente nell’Olimpo delle venti e il resto è di 25 punti, 84% contro il 59%, un divario simile, 24%, sull’equità salariale, 76% rispetto al 52%.
Risultati invece estremamente positivi, invece, per gli altri due pilastri dell’indice DE&I, ovvero inclusione e diversità: sia nelle aziende best (93% e 95%) sia nelle altre (75% e 84%) queste aree sono sopra la media del DE&I Index (87% e 61%), a testimonianza del fatto che, nel corso degli anni, questi aspetti sono entrati a tutti gli effetti nel vocabolario e nelle azioni promosse dalle organizzazioni.
Un altro elemento centrale, infine, che distingue i Best Workplaces for DE&I dalle altre aziende riguarda le opportunità d’innovazione offerte ai collaboratori in merito allo sviluppo di nuove modalità di lavoro: qui la differenza con le altre realtà analizzate è di ben 11 punti percentuali, 88% vs 77%.