E’ corsa contro il tempo per il decreto salva-Ilva. Il governo sta lavorando al testo, che potrebbe approdare in Cmd già venerdì, come ha dichiarato il sottosegretario Claudio De Vincenti. Nell’incontro tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti, sono state già esaminate le complesse questioni che sta sollevando la vicenda dell’impianto di Taranto, finito sotto sequestro dopo una nuova raffica di indagati e occupato dagli operai che sono entrati nella direzione dello stabilimento.
Intanto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che si era scagliato contro i provvedimenti dei magistrati di Taranto, ha cercato di smorzare i toni: “A noi interessa risolvere i problemi e non aprire i conflitti, e mi auguro che la magistratura assuma in ruolo responsabile piena consapevolezza del suo ruolo, che è molto importante: non contestiamo l’iniziativa della magistratura che punta a individuare le responsabilità dei reati eventualmente commessi dall’Ilva nel corso degli anni nella gestione degli impianti”.
“Le modalità con le quali gli impianti devono essere gestiti per garantire la protezione dell’ambiente e della salute sono competenza dell’amministrazione e non della magistratura” ha puntualizzato Clini. “Capiamo bene la preoccupazione dei lavoratori dell’Ilva perché la situazione è molto difficile. La loro preoccupazione è anche la nostra. Stiamo lavorando con i ministri Passera e Clini per un provvedimento che aiuti a sbloccare questa situazione e domani ne parleremo negli incontri che avremo con le parti sociali e le istituzioni locali”, ha spiegato De Vincenti, aggiungendo che ” venerdì nel consiglio dei ministri ci sarà sicuramente la discussione dei provvedimenti da prendere e spero che già saremo in grado di avere il decreto su cui stiamo lavorando, un decreto che ha come obiettivo di sciogliere un nodo che si è aggrovigliato che richiede uno sblocco”.