La riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati è “sbagliata” e “pericolosa”. È quanto si legge in un’ordine del giorno approvato dall’assemblea generale della Cgil, secondo cui “è evidente che l`obiettivo ultimo, e malcelato, sia quello di ledere l`indipendenza dei magistrati”.
Questa riforma, sostiene corso d’Italia, “conferma ancora una volta l`intollerabile insofferenza del Governo per i delicati assetti e per l`equilibrio dei poteri costituzionali. È altresì evidente l`obiettivo di orientare e controllare il lavoro dei magistrati, assoggettando i pm al potere esecutivo”.
La riforma, sottolinea la confederazione, non risolverà i problemi del sistema giudiziario. “Di tutt`altro avrebbe bisogno la giustizia per garantire una legge efficiente e uguale per tutti – aggiunge -. Occorrono le risorse necessarie per far funzionare i tribunali, vanno coperte integralmente le pesanti carenze di organico create da anni di blocco delle assunzioni e pensionamenti, superando i forti elementi di precarietà. Per questo bisogna stabilizzare tutto il personale assunto con le risorse del Pnrr e confermare a regime la struttura dell`ufficio per il processo. Condividiamo le ragioni delle mobilitazioni decise dall`Anm e il calendario di iniziative che culminerà con una giornata di sciopero della magistratura il 27 febbraio”.