“La scadenza per l’adozione delle nuove ‘Linee guida per la regolamentazione dei tirocini’ è arrivata ma, con rammarico, constatiamo come solo un numero esiguo di Regioni si sia adeguata alla normativa”. Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, e il segretario confederale con delega alle Politiche giovanili dell’Ugl, Ornella Petillo, spiegando che “la legge Fornero 92/2012 ha introdotto un’indennità per i tirocini seguito da un accordo Stato-Regioni per la definizione di linee-guida condivise sulla disciplina nei tirocini formativi e di orientamento: le Regioni avrebbero dovuto adeguare la propria normativa agli standard minimi entro sei mesi dalla data dell’accordo, ma non tutte hanno risposto all’appello, anzi solo una minima parte”.
Per i sindacalisti “l’istituto del tirocinio è stato negli anni impropriamente impiegato, modificando spesso la sua natura di esperienza formativa e lavorativa in una forma di lavoro gratuito”. “Inoltre – continuano – troppo spesso lo stage non facilita l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”.
“Nella difficile situazione odierna – concludono – che vede i giovani brancolare nel buio alla ricerca di un solido punto di riferimento capace di indirizzarli nel mondo del lavoro, non è ammissibile una nuova sconfitta: i giovani chiedono i fatti e i fatti si devono concretizzare nel rispetto degli impegni assunti altrimenti tutti i buoni propositi si trasformano in un nulla di fatto”.