“Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i minibot è come provarci coi soldi del monopoli”. Così il presidente dei giovani di Confindustria, Alessio Rossi, dal palco del meeting di Rapallo. “Ormai – ha detto – i nostri conti pubblici sono ufficialmente sotto la vigilanza europea e insieme con la flessibilità economica è finita anche la nostra pazienza”.
Parlando della prossima manovra Rossi ha ricordato che si parte con l’handicap di reperire 23 miliardi di euro per disinnescare le clausole di salvaguardia.
“Se scattano – ha detto – aumentano Iva e accise. Per non farle scattare i 23 miliardi vanno trovati in altro modo. Ma questo non deve intervenire sul deficit”.
E tenendo conto che 23 miliardi sono più o meno il valore di una legge di bilancio “significa che il Governo deve reperire il doppio delle risorse – ha sottolineato – siamo costretti a fare il gioco della torre, a scegliere il meno peggio, tra una procedura di infrazione, una recessione per depressione dei consumi e aumento Iva o nuove tasse”.
Il leader degli under 40 di Confindustria ha poi affermato che “quota 100 ci sta tornando indietro come un boomerang” e che le stesse flat tax e reddito di cittadinanza “sono fatte a debito.
Riparliamone quando si potranno fare senza sfondare i conti pubblici. Intanto – ha aggiunto – abbassiamo subito il cuneo fiscale perché mette più soldi in tasca ai lavoratori e fa ripartire lo sviluppo”.
Sulla fusione Fca-Renault Rossi spiega che “avrebbe dato vita a un campione europeo e mondiale dell’automotive.
TN