Le elezioni delle Rsa alla Maserati di Grugliasco (Torino) dividono il fronte dei sindacati firmatari del contratto Fiat. Per il segretario della Fim Cisl Torino-Canavese, Claudio Chiarle: “E’ inaccettabile che quasi un migliaio di lavoratori, provenienti dallo stabilimento di Mirafiori e in pianta stabile alla Maserati di Grugliasco vengano esclusi dal voto per le rsa, con una decisione a dir poco sconcertante, presa a maggioranza da Uilm Fismic e Ugl”. Una scelta, ha sottolineato Chiarle, che spaccherà i lavoratori.
“Uilm Fismic e Ugl, con la loro decisione di privare del diritto di voto un migliaio di lavoratori che ogni giorno varcano il cancello della Maserati di Grugliasco, stanno ‘spaccando’ i lavoratori – ha detto il sindacalista – Infatti, avremo al momento del voto lavoratori di seria A (che votano) e lavoratori di serie B (che non votano), creando una situazione paradossale e ingestibile”.
Ricordando che “le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto hanno concordato che il polo produttivo Fca di Torino è unico e comprende Mirafiori Carrozzeria, Maserati di Grugliasco e la ex Itca,” Chiarle si è appellato al regolamento nazionale che “stabilisce di sospendere il voto solo per i siti produttivi che in questa fase sono in cassa integrazione, come la Carrozzeria di Mirafiori”. Il sindacalista ha inoltre sottolineato che “logica, regole e democrazia sindacale prevedono che debbano votare tutti quelli che stanno lavorando a tempo pieno per Macerati”.
Di opinione diversa il segretario generale di Fismic Roberto Di Maulo, che appare più sorpreso che contrariato dalle parole della Fim: “Apprendiamo solo ora – sottolinea Di Maulo – che esiste un ricorso avverso alla decisione assunta questa mattina dalla Commissione Elettorale per le elezioni della Rsa alla Maserati di Grugliasco. Tale ricorso – prosegue il sindacalista – è stato presentato dalla Fim-Cisl che pure non aveva compiuto nessun atto in sede di votazioni, essendosi astenuta e non pronunciata contro. Ci appresteremo a discutere nella giornata di domani tale ricorso, sottolinea Di Maulo – come sempre avviene a livello di Comitato dei Garanti Nazionale”.
“Se le regole di democrazia valgono sempre – conclude il sindacalista – vale anche il criterio del voto di maggioranza in un organismo e quindi invito alla calma il segretario della Fim”.
E.G.