Il dirigente di azienda industriale e’ una figura professionale che -al pari di altre- sta adattandosi al presente mutevole contesto del sistema lavorativo.
L’evoluzione del ruolo si manifesta con caratteristiche differenti a secondo della dimensione e del business aziendale.
Nelle grandi imprese il dirigente occupa ruoli di responsabilità’ in cui occorre applicare competenze specialistiche, metodologie di project e di program management per conseguire obiettivi di prestazione e di servizio, gestione e capacità di guida delle risorse umane.
Oggi a questi fattori occorre aggiungere una elevata competenza professionale nel settore in cui opera (per citare i più significativi: finanziario, marketing, produzione, vendite, pianificazione strategica, controllo di gestione) e saper gestire collaboratori molto preparati a livello scolastico (le grandi aziende fanno selezioni di qualità ed inseriscono laureati con master di specializzazione nelle loro organizzazioni).
In questo contesto il dirigente è apprezzato quando riesce a coniugare il know how del team che coordina con una veloce capacità di risposta alle esigenze dell’Amministratore Delegato e/o Direttore Generale della società e motivare il team che dirige affinché siano estratte tutte le potenzialità realizzabili.
Le grandi imprese sono organizzazioni complesse ove il ruolo del dirigente inteso come responsabile “generalista” e’ sempre meno presente e prevale il ruolo del dirigente che opera a fianco dei propri collaboratori per conseguire i risultati attesi. Questa evoluzione la ritroviamo sia nelle aziende di produzione che in quelle di servizio.
Nel passato gli elementi che contraddistinguevano un dirigente erano una buona formazione scolastica, l’aver scalato i vari livelli dell’organizzazione con risultati di successo nelle attività’ lavorative, avere predisposizione ad organizzare il lavoro degli altri, disporre di caratteristiche umane adeguate a fare il “capo” .
La trasformazione del dirigente nelle grandi imprese è stata accelerata dalla continua efficienza che si richiede dal top management, dalla accresciuta competitività internazionale in cui le imprese operano e dalla continua riduzione dei livelli organizzativi esistenti tra capo azienda e addetto di front line (se in una società di servizio o commerciale) o addetto di produzione (se in una società manifatturiera).
La figura del dirigente, che nel passato era prevalentemente orientata a coordinare il lavoro di altri, è praticamente sparita nelle grandi organizzazioni dove molte responsabilità che erano appannaggio del dirigente sono state trasferite ai quadri ed ad altri livelli organizzativi.
A questo proposito la distinzione operata dal codice civile italiano tra dirigenti e quadri mantiene la propria attualità solo per la dimensione della tipologia di delega che viene attribuita a queste figure e per la dimensione economica gestita.
Nelle medie e piccole imprese il ruolo del dirigente conserva una dimensione ancora rivolta ad occuparsi della operatività dell’impresa anche nelle sue dimensioni più generali.
La tipologia di business influisce sulle modalità di svolgimento di questa funzione ed altrettanto influisce la proprietà dell’impresa che ricerca ancora nell’elemento fiduciario il fattore distintivo di questa figura.
Sicuramente aziende che operano su domini tecnologici o di servizio elevati ricercano anch’esse elevate competenze specialistiche nelle persone a cui attribuiscono la qualifica di dirigente. Tuttavia la dimensione delle medie piccole imprese e l’efficienza da esse ricercata inducono ad inglobare sotto una unica responsabilità più elementi (che in una grande organizzazione possono essere gestiti separatamente).
Quale evoluzione avrà questa figura nel futuro? Secondo me si accentuerà la separazione tra piccole e grandi imprese, intravedo un potenziale rischio di creazione di “manager” competenti, veloci, iper-realizzativi adatti (o non) a tutti i settori, che passeranno da una società all’altra, trascurando il valore tempo e le conseguenze delle proprie virtuose azioni sul breve., forse non ideali nel medio lungo periodo.
La sfida più grande sarà creare figure manageriali in grado non solo di “portare” velocemente risultati, ma di creare condizioni di “mantenimento e tenuta” nel tempo dei risultati stessi.
Le nuove modalità di svolgimento del ruolo del dirigente sono facilitate dallo sviluppo della tecnologia e dalla enorme disponibilità di informazione di cui la così detta economia globale nutre se stessa ed i suoi componenti.
Le evidenze di un sistema economico sviluppato che sempre di più favorisce la specializzazione del sapere determina la necessità di curare la propria formazione professionale in modo continuo ed orientato ad acquisire nuove informazioni e conoscenze. In parallelo al dirigente si richiede di preparare la futura classe di dirigenti e quindi di motivare e sostenere i propri collaboratori ricercando tra di loro i soggetti con maggiori qualità di performance e di comportamento per svolgere questo ruolo.
Oggi si debbono seguire in contemporanea molteplici obiettivi, raggiungere risultati governando le persone che lavorano all’interno dell’azienda e soddisfare le esigenze dei clienti.
Quando le situazioni sono di risultato positivo e di grande successo si apre anche il tema della partecipazione di questa figura ai risultati economici dell’impresa.
Questa è altra materia di discussione sulla quale le opinioni a confronto sono molteplici e risentono enormemente dell’attività di business in cui il dirigente opera.
Di Gianpiero Giacardi