Dall’inizio della crisi economica il settore delle costruzioni ha perso 250mila posti di lavoro e ha visto un calo dei fatturati del 17,3%. Senza risorse aggiuntive e senza lo sblocco degli investimenti, a fine 2011 è probabile che si brucino altri 250mila posti di lavoro (arrivando a totalizzare mezzo milione) e un 12-13% di fatturato aggiuntivo (con una riduzione di circa il 30% complessivo). A lanciare l’allarme la Fedecostruzioni, i cui calcoli registrano sinora una “perdita di ricchezza per il Paese di circa 68 milioni di euro”. La situazione è “drammatica” e il presidente Paolo Buzzetti parla di “emorragia”. Sotto accusa le promesse non mantenute, ossia gli investimenti pubblici programmati e ancora al palo: “Se questi soldi non ci sono – sottolinea Buzzetti – ci venga detto con chiarezza. E’ venuto il momento” per il governo “di dire ‘ci siamo sbagliati’. Non si può continuare a dire che ci sono i soldi e non fare nulla”.
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