È stata approvata la legge che istituisce in Germania un salario minimo garantito di 8,50 euro all’ora. Il varo è stato raggiunto grazie a 535 voti a favore su 5 contrari e 61 astenuti.
La norma, che entrerà in vigore il 1 gennaio del 2015 e che entro il 2017 diventerà operativa in tutti i settori, riguarderà circa 3,7 milioni di lavoratori, ad esclusione dei giovani di età inferiore ai 18 anni, dei lavoratori stagionali e dei venditori di giornali.
In Germania lo stato si è sempre tenuto fuori dalla contrattazione tra sindacati e aziende e anche in questo caso la gestione del salario minimo sarà affidata a una commissione indipendente formata da rappresentanti di categoria.
Il testo originario della legge, presentato dal governo ad aprile del 2014, è stato modificato in diverse parti su pressione dei conservatori, preoccupati del fatto che l’istituzione di un salario minimo possa danneggiare l’occupazione.
Anche la cancelliera Angela Merkel, in un primo momento contraria alla misura, ha infine sostenuto la legge, proposta dai socialdemocratici all’interno del governo di coalizione.
Finora, la Germania era uno dei sette paesi dell’Unione europea, insieme a Italia, Grecia e ai paesi scandinavi, a essere priva di tale forma di reddito.