I sindacati metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm hanno scritto una lettera aperta al Governo per chiedere, in vista dell’incontro che terrà con i vertici di General Electric, di non chiudere il sito di Sesto San Giovanni, considerando la volontà del gruppo di investire in Italia. Infatti, il motivo del summit è la firma di due protocolli d’intesa che prevedono investimenti per centinaia di milioni in Italia. Contemporaneamente, però, il piano di ristrutturazione annunciato dalla multinazionale americana dopo l’acquisizione del settore energia di Alstom, prevede 6.500 esuberi in Europa e, per quanto riguarda l’Italia, il licenziamento di 249 lavoratori del sito ex Alstom Power di Sesto San Giovanni e la conseguente chiusura dello stabilimento.
“Nel sito esistono strutture e apparati innovativi – sottolineano i sindacati metalmeccanici nella lettea – tra cui la camera blindata per il bilanciamento dei rotori (ne esistono solo 3 in Italia), oltre che lavoratori con elevate competenze e professionalità che fanno dell’azienda un’eccellenza a livello mondiale. Ci rifiutiamo di pensare e di accettare che questo patrimonio possa essere disperso.”
“A questo punto – proseguono – visto che l’interlocuzione tra il governo e i vertici di GE esiste ed è ai massimi livelli, diventa sempre più urgente la convocazione del tavolo ministeriale che invochiamo da tempo.”
Per Fiom, Fim e Uilm la discussione deve avvenire a “bocce ferme”: per questo, in attesa della convocazione del tavolo ministeriale, hanno chiesto al presidente del consiglio di intervenire presso i vertici GE “affinché venga sospeso il piano che prevede la chiusura del sito di Sesto e il licenziamento di 249 lavoratori”.