“Avere il 60% di donne occupate sui 550.000 addetti delle nostre 20.000 cooperative associate è un segno di modernità sociale ed economica della cooperazione”. Lo scrive in una nota, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, alla vigilia dell’8 marzo.
“La funzione innovatrice della cooperazione – si legge – è confermata sia dalla presenza delle donne nella governance delle cooperative, ben il 25,3%, rispetto al 14% delle imprese di capitali, sia dalla composizione della nostra base sociale, dove 4 soci su 10 sono donne”.
“Lo status e le condizioni della donna – prosegue – sono uno dei principali indicatori attraverso i quali si misura la civiltà di un Paese. Occorre migliorare l’accesso delle donne al mondo del lavoro e dar vita a efficaci politiche di conciliazione vita/lavoro”. “Penso – conclude Gardini – a modelli avanzati di welfare, agli asili nido e all’assistenza nelle sue più ampie articolazioni, ambiti nei quali la cooperazione opera da protagonista”. (LF)
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