Arriva per le banche il primo accordo a sostegno dell’occupazione. Ieri Intesa San Paolo, Cisl e Uil hanno sottoscritto un’intesa che crea nuova occupazione e lo hanno fatto in un modo nuovo, in linea con il recente dibattito sulla flexicurity.
Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba Cisl, avete firmato un accordo in controtendenza rispetto alla situazione di crisi che sta sconvolgendo il Paese?
Certamente sì. E’ un accordo che crea occupazione in una fase di crisi, quando la cassa integrazione continua a crescere in maniera davvero inusuale. Questo è il primo accordo che realizza una forma di contratto unico che supera il doppio mercato del lavoro e assume tanti lavoratori con un contratto a tempo interminato. Sono le flessibilità che dopo 4 anni finiscono.
Cosa prevede nei particolari l’accordo?
L’intesa aumenta l’occupazione netta di 600 unità e inoltre conferma 400 contratti a tempo in scadenza, e altri 150 che scadranno tra sei mesi. Alle nuove assunzioni si applicherà per quattro anni il contratto di apprendistato con garanzia di stabilizzazione del rapporto di lavoro alla scadenza.
Ci sono però alcune deroghe.
Sì, il contratto di sito prevede alcune deroghe al contratto nazionale. Il salario scende del 20% e sono previste flessibilità di orario. Ancora l’intesa prevede deroghe al contratto integrativo aziendale in riferimento al premio aziendale, anche qui con una riduzione del 20%. L’importanza dell’accordo risiede nel fatto che le deroghe sono tutte temporanee. Dopo quattro ai lavoratori verrà applicato integralmente il contratto bancario.
Ha parlato di contratto di sito, dove sarà applicato?
Il contratto interesserà le regioni meridionali dove è più grave la questione sociale, attraverso la creazione di tre nuovi centri servizi a L’Aquila, Potenza e Lecce. Un quarto centro servizi, con le stesse finalità, sarà aperto a Torino, in una realtà profondamente investita dalla recessione, e assumerà esclusivamente lavoratori in cassa integrazione o che fruiscono dell’indennità di disoccupazione.
Perché la Cgil non ha firmato l’intesa?
La Fisac si è presa una pausa di riflessione. Mi auguro che firmi presto, dal momento che si tratta di un accordo che crea occupazione.
E’ stato firmato anche un accordo con l’Abi.
Sì, il 16 dicembre abbiamo firmato, anche con la Cgil, un’intesa con l’Abi che rafforza il fondo di solidarietà di settore introducendo l’indennità di disoccupazione sino all’80% per 24 mesi con riconversione professionale ed outplacement per le situazioni di crisi aziendale estrema. L’accordo di martedì con Intesa San Paolo conferma l’efficacia di buone relazioni sindacali, infatti è il risultato di un quindicennio di concertazione in un settore che ha subito una profonda trasformazione.
Francesca Romana Nesci