“Speriamo che l’elezione di Macron in Francia possa dare nuova linfa alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa, mettendo da parte le politiche rigoriste e puntando sul lavoro dei giovani e sulla crescita”. Cosi’ Annamaria Furlan, leader Cisl, commenta l’insediamento all’Eliseo del nuovo presidente della repubblica francese. “Pace ed equilibrio nel mondo non possono fare a meno dell’Europa -prosegue Furlan- Ma un continente disunito, preda di nazionalismo, populismo e xenofobia non potrà esercitare quel ruolo di garanzia della pace e di equilibrio esercitato negli ultimi sessanta anni”.
Cambiare l’Europa, ha proseguito la sindacalista,” significa riaffermare che investire sugli strumenti della crescita non è un allargamento del debito ma investire sul futuro”. Occorre per questo, innanzi tutto, ridiscutere il fiscal compact e lo statuto economico europeo: “Non possiamo parlare sempre di decimali di Pil o contrattare un po’ di flessibilità sui conti pubblici. Abbiamo bisogno di sbloccare gli investimenti pubblici per dare ossigeno all’economia europea e alla nostra economia in particolare. I posti di lavoro si creano non con le norme ma investendo sugli strumenti strategici per la crescita, come le infrastrutture, l’innovazione, la ricerca, la formazione, le politiche attive del lavoro, l’alternanza scuola-lavoro. Tutte quelle cose che da vent’anni hanno visto una forte carenza ed una latitanza nel nostro paese. Esattamente il contrario di quello che hanno fatto paesi come la Germania o gli Stati Uniti.