“La manovra del Governo presenta luci e ombre”, ha detto il neo segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Il nostro giudizio sulla manovra è quindi sospeso perchè vogliamo vedere bene i testi”. “Ci sono sicuramente aspetti positivi in questa manovra -ha proseguito Furlan- come la riduzione dell’Irap per le aziende, la decontribuzione per chi assumerà lavoratori a tempo indeterminato, le risorse per gli ammortizzatori sociali, anche se ancora insufficienti, e la conferma del bonus di 80 euro per i lavoratori, che può certamente rappresentare una boccata d’ossigeno per tante famiglie“.
“Purtroppo mancano le risorse per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego fermi da sei anni, l’estensione degli ottanta euro ai pensionati, la cui metà non arriva a mille euro al mese, e soprattutto sono decisamente insufficienti gli stanziamenti per lo sviluppo e gli investimenti, soprattutto nelle aree deboli del paes come il Mezzogiorno”, ha proseguito il segretario generale.
“Esprimiamo inoltre la nostra preoccupazione per le norme introdotte sul Tfr che potrebbero depotenziare la previdenza integrativa. Non accetteremo che la riduzione della spesa di regioni ed enti locali si traduca in nuovi aumenti della tassazione locale o nella riduzione dei servizi ai cittadini. Su questi aspetti ci aspettiamo un confronto con il governo a partire da quello già fissato per il 27 ottobre con il Presidente del Consiglio, Renzi”, ha aggiunto la leader della Cisl.
“Il 18 ottobre – ha concluso Furlan- saremo in tutte le piazze italiane per confrontarci con i lavoratori, i pensionati, i giovani e i cittadini tutti, sulle proposte della Cisl sul lavoro, sviluppo, riforma fiscale e previdenziale. Noi siamo per contrattare e non solo per vigilare sui provvedimenti del Governo. Non sono le riforme del mercato del lavoro a creare occupazione, ma investimenti concreti nei settori dell’innovazione, della ricerca, dell’energia, delle infrastrutture. Per questo occorre un confronto vero con il sindacato. Ogni volta che la politica ha agito da sola è stato un vero disastro, come è accaduto con la riforma delle pensioni varata dal Governo Monti. Le cose fondamentale da fare oggi sono come ridare dignità al lavoro e favorire le condizioni per creare occupazione”.