“Perseverare diabolicum”. È il commento di Anna Maria Furlan segretario confederale della Cisl e Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba Cisl, alle dichiarazioni del presidente dell’Abi Giuseppe Mussari secondo il quale in Italia “non c’è più spazio per automatismi negli aumenti salariali legati all’inflazione prevista”. L’Abi, dice, “prima ancora di applicarlo, disdetta di fatto l’accordo interconfederale del 22/1/2009 che ha firmato, recalcitrante, come ultima tra le associazioni imprenditoriali”. “Si tratta di un atteggiamento – prosegue – di grave irresponsabilità che nega ai lavoratori del credito, che hanno contribuito in forma decisiva al riposizionamento competitivo delle banche italiane, l’adeguamento ex post dei salari all’inflazione reale, depurata come stabilisce l’accordo del 22/1/2009 dall’inflazione energetica importata”.
“Cinquantatre Ccnl – prosegue – sono stati rinnovati in coerenza con quell’accordo nel biennio 2009/2010. “Le aziende di credito – conclude – mentre continuano a distribuire dividendi agli azionisti e bonus al top management, si trincerano, per i soli lavoratori, dietro l’alibi di automatismi salariali che il settore ha superato da quasi un ventennio”. (LF)
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