“Il costo dell’energia per una impresa italiana è oltre il 20 % in più rispetto ad una azienda concorrente di un altro paese europeo. Abbiamo bisogno di una pianificazione condivisa che consenta di sviluppare le infrastrutture, di potenziare i servizi erogati, di favorire l’innovazione tecnologica degli impianti, di potenziare le reti di distribuzione e di cogliere l’occasione di fare dell’Italia un hub europeo del gas.” E’ quanto ha affermato il Segretario Confederale della Cisl, Annamaria Furlan che ha illustrato oggi a Roma, aprendo il Convegno nazionale della Cisl, le ricette della Confederazione di Via Po sui problemi dell’energia nel nostro paese. “Le difficoltà non nascono dal nulla, ma trovano la loro origine in alcuni limiti strutturali di pianificazione e di cultura energetica del nostro Paese”, ha sottolineato la sindacalista della Cisl. “Il deficit di cultura delle infrastrutture nel nostro Paese va superato ricostruendo una cultura energetica, petrolifera e del gas capace di superare gli errori commessi nel passato: centrali elettriche contestate per partito preso; rigassificatori dismessi; perforazioni negate; impianti per la produzione di energie alternative prima incoraggiati e poi ostacolati; impianti di produzione energetica da rifiuti censurati ciecamente come attentati alla biosfera, ai diritti di sopravvivenza delle popolazioni residenti e alle prerogative vitali delle generazioni future. Inoltre, pur essendo l’Italia in una situazione di sovrapproduzione, molte centrali sono ferme perché il prezzo dell’energia elettrica, nonostante l’eccesso di offerta, sale a causa delle addizionali, degli oneri impropri e di una tassazione scorretta. I dati sui consumi energetici relativi al 2013 ci dicono che l’Italia ha importato risorse energetiche per un valore pari al 3,6 % del Pil, rispetto al 4,1% dell’anno precedente”, ha aggiuntola Furlan. “Un dato confortante ma insufficiente, sia dal punto di vista della bilancia commerciale che in un’ottica di sostenibilità e di autonomia energetica. Per la Cisl è necessaria una strategia nazionale e industriale dell’energia, capace di combinare programmi di efficienza energetica, di sviluppo delle energie rinnovabili per favorire la competitività delle imprese e a ridurre l’impatto della bolletta energetica sul potere d’acquisto delle famiglie. Ha aggiunto la Furlan, “si tratta di temi e questioni su cui la Cisl è pronta a confrontarsi con tutti i soggetti coinvolti, perché crediamo che una politica della crescita e dello sviluppo necessiti di una strategia energetica, petrolifera e del gas complessiva, concertata e di sistema”.
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