La Cisl esprime un giudizio “positivo” sulla legge di bilancio varata dal Governo, in particolare sui temi della previdenza e della produttività. Lo ha affermato il segretario generale Annamaria Furlan che, nel corso di una conferenza stampa, ha risposto anche, sia pure indirettamente, alle critiche espresse stamattina dalla collega della Cgil Susanna Camusso, in particolare per quanto riguarda le misure a favore delle imprese. “abbiamo visto polemiche che non servono – afferma Furlan- Non c’è dubbio che nella legge di bilancio vi sia un sostegno alle imprese, che non è un tabù. Gli incentivi sono essenziali per chi investe. L’ammortamento e il super-ammortamento per le imprese che investono in ricerca e innovazione è positivo, come positivi sono gli incentivi per la decontribuzione per chi assume al Sud”.
Furlan ha precisato che, in ogni caso, il commento sulla legge di bilancio “non è sui testi, che non abbiamo, ma è basato sulla presentazione fatta dal presidente del Consiglio e dalle notizie acquisite sugli organi di stampa”. Da quello che si sa al momento, “Si tratta di una Finanziaria di notevole portata, e le cifre sono adeguate. Per noi è positivo trovare almeno due delle questioni che abbiamo posto: e gli stanziamenti per previdenza e produttività vanno nel senso giusto”. Inoltre, molti punti della legge di bilancio “vanno nel senso dell’equità”, per esempio l’estensione della 14ma mensilità dei pensionati fino a mille euro lordi.
Restano invece ancora dubbi sul destino dei contratti pubblici: il Governo ha indicato una cifra pari a 1,9 miliardi di euro, “certamente meglio dei 300 milioni previsti tempo fa”, ammette la sindacalista, ma si tratta di una cifra comprensiva di molte voci. Dunque, “deve essere fatta chiarezza su quanto resterà per i contratti pubblici: se alla fine sarà una miliardata è evidente che è insufficiente. Ma se poi riuscissimo ad ottenere la contrattazione di secondo livello e a togliere sprechi e sperperi un ragionamento si potrebbe anche aprire”.
Dubbi anche sull’abolizione di Equitalia: ” il superamento di questo ente non deve indebolire minimamente gli strumenti di verifica, controllo e prevenzione dell’evasione fiscale, perché i dati emersi sono drammatici”. Quindi, bene eliminare le sanzioni e interessi troppo pesanti, ma senza passi indietro nella lotta all’evasione. Inoltre, “le professionalità e le competenze che i lavoratori di Equitalia hanno espletato in questi anni non devono essere disperse, ma utilizzate e valorizzate”.