“Noi dobbiamo aprire un confronto con Confindustria per cambiare il modello contrattuale e sfidare il governo sul tema delle nuove relazioni sindacali adeguate per alzare la produttività ed i salari dei lavoratori”. Queste le parole del segretario generale, Annamaria Furlan, nel corso del consiglio generale della Cisl, riunitosi oggi a Roma. Parole che lasciano sempre meno dubbi sulla strada che il sindacato ha intenzione di intraprendere.
“L’unità sindacale è importante – ha infatti proseguito Furlan -, ma bisogna capire per che cosa ci si mobilita insieme e quali obiettivi si vogliono raggiungere. Solo su queste basi si può costruire una mobilitazione unitaria. Se invece il discorso è lo sciopero generale o l’occupazione delle fabbriche, noi pensiamo che sarebbe una strada sbagliata, perchè lo pagherebbero i lavoratori nelle loro buste paghe alla fine del mese e le aziende già in difficoltà”.
Il leader sindacale, nel corso del consiglio, ha aggiunto: “Il sistema del fiscal compat è ancora lì come un macigno e non è stato cambiato da nessuno. Occorre rivedere i coefficienti e passare dall’Europa economica e finanziaria all’Europa politica per investire in sviluppo ed occupazione”. “Ci uniremo a chi vuole battersi per la costruzione di una vera Europa politica. Incalzeremo il Governo Renzi perchè oltre la tattica momentanea utilizzi quello che rimane del semestre europeo per porre il tema di una stagione di cambiamento. Il rientro del debito se non viene corretto ci obbligherà a sforzi di bilancio che inesorabilmente rischiano di condurci ad ulteriori tagli allo stato sociale, allo sviluppo e quindi anche all’occupazione”.
“Ecco perchè la manovra del Governo va cambiata in molti punti, come abbiamo sostenuto nelle nostre mobilitazioni. Per questo saremo in piazza insieme ai pensionati il 5 novembre e l’8 con tutte le categorie del pubblico impiego. Non è con le cariche della polizia, con gli insulti reciproci o le battute mediatiche che usciremo dalla recessione”.
F.P.