L’incontro fra il premier francese Edouard Philippe e la delegazione dei “gilet gialli” si è risolta in un fiasco: solo due degli otto membri della delegazione del movimento di protesta si sono presentati questo pomeriggio a Matignon, e uno Jason Herbert, ha subito abbandonato il vertice dopo il rifiuto di Philippe di trasmettere la riunione in diretta televisiva.
Herbert ha di fatto ribadito che la delegazione in quanto tale era stata sciolta due giorni fa, dopo aver svolto il suo compito di aprire un dialogo con il governo: “Oggi non siamo che due, abbiamo tutti ricevuto delle enormi pressioni, parlo di minacce di aggressione, verbali o fisiche, è in gioco la nostra vita”; pressioni, ha precisato Herbert provenienti “al 99% da altri ‘gilet gialli'”.
Al termine dell’incontro Philippe ha invece giudicato la discussione, durata oltre un’ora, “interessante ed utile”:”Questo scambio di opinioni ha finalmente avuto luogo, con un minor numero di partecipanti di quanto no sperassi, ma ha avuto luogo e penso che questo sia l’importante”, aggiungendo che “la porta di Matignon rimarrà sempre aperta” ai rappresentanti del movimento.
Domani è in programma “l’atto terzo” della protesta, ovvero una nuova grande manifestazione sugli Champs-Elyseés di Parigi, dopo le violenze e i 101 arresti del corteo di sabato scorso. Il movimento è galvanizzato dal sostegno dei due terzi dei francesi e dal successo di una petizione “per l’abbassamento dei prezzi del carburante” che ha superato ieri un milione di firme.
E.G.