Contestata già da imprenditori e sindacati, la legge anti-licenziamenti votata ieri in Francia non piace neanche al ministro dell’economia e delle finanze Laurent Fabius che teme che le nuove disposizioni “aprano un periodo di incertezza giuridica” e abbiano “effetti dissuasivi sull’occupazione”.
Fabius, che parlava “a titolo personale”, ha anche sollevato il problema “dell’adattamento a una nuova regolamentazione alle necessità di un’economia moderna, che, nell’interesse stesso dei dipendenti, deve essere rapido reattivo e competitivo”.La legge, votata in seconda lettura, è frutto di un compromesso in extremis con i comunisti ma non di una concertazione con le parti sociali, ha evitato una crisi di governo. La nuova legge rende più complesso per le aziende licenziare il personale, con possibile ricorso contro i piani di ristrutturazione al magistrato o a un mediatore, ma non impedisce i licenziamenti in quanto l’ultima parola spetta alle aziende.