Lotta per il controllo di Parmalat. La multinazionale francese del latte e dei formaggi Lactalis ha comunicato di detenere nel capitale del gruppo di Collecchio una partecipazione dell’11,4%, molto probabilmente destinata ad aumentare, e di candidarsi ufficialmente a diventare l’azionista industriale di riferimento della società, per il cui cda presenterà anche una propria lista di candidati. La notizia è arrivata poco dopo che il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, si era detto “molto favorevole” all’ipotesi di una cordata italiana, da coagulare attorno a Intesa Sanpaolo – per Parmalat. I francesi promettono di “contribuire all’espansione di Parmalat e dei suoi marchi, non solo in Italia, anche attraverso acquisizioni strategiche e di mettere a disposizione la loro capillare presenza a livello mondiale (sono 148 i mercati presidiati)”.
Lo scontro è scoppiato in questi giorni perché si stanno delineando gli schieramenti per la ‘battaglia per il controllo della in vista dell’assemblea del 14aprile per il rinnovo dei vertici. Intesa Sanpaolo ricandida l’amministratore delegato uscente Enrico Bondi in cima a una lista di 11 consiglieri più 5 candidati al collegio sindacale. Tra di essi l’amministratore delegato di Wind Luigi Gubitosi, il numero uno di Palladio Roberto Meneguzzo, Patrizia Grieco, Elio Catania, Patrick Sauvageot, Rosalba Casiraghi, Massimo Confortini, Annamaria Artoni, Giuseppe Recchi e Carlo Secchi. E l’amministratore delegato Corrado Passera da Torino avverte: la banca farà la propria parte, ma “deve esserci un progetto industriale”. Dal canto loro i tre fondi esteri che, scendendo in campo lo scorso 26 gennaio hanno acceso la miccia su Parmalat, garantiscono che andranno avanti per la loro strada. Il candidato amministratore delegato Massimo Rossi, che conta di raccogliere tra il 20 e il 25% delle preferenze in assemblea. La notizia ha creato molti malcontenti e il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ha chiesto che il governo si impegni per far restare la società risanata da Enrico Bondi Italiana. Mentre per il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza “il primo obiettivo per Parmalat deve essere la crescita e lo sviluppo e se possibile questo deve avvenire continuando a parlare italiano”. Infine secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso “siamo di fronte a una serie di disattenzioni della politica industriale italiana come dimostra anche il recente caso bulgari. (LF)
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