“L’intenzione di Outokumpu di cedere le acciaierie di Terni, che un tempo Thyssenkrupp chiamava il ‘diamante della casa’, è a dir poco sconfortante. Non deve essere messo a rischio il futuro produttivo dello stabilimento siderurgico più antico d’Italia, dei suoi 3.000 dipendenti e dei 2000 dell’indotto, oltretutto dopo un anno di trattativa che a quanto pare non ha dato i risultati sperati”.
E’ quanto dichiara il coordinatore nazionale del comparto Siderurgia dell’Ugl Metalmeccanici, Daniele Francescangeli, al termine della conferenza stampa unitaria indetta a Terni insieme alle altre sigle sindacali dopo che Outokumpu ha presentato alla commissione antitrust dell’Unione europea una proposta che contemplerebbe l’ipotesi di una cessione.
“E’ necessario – prosegue il sindacalista – che venga garantita la produttività e l’occupazione di un sito strategico per il sistema Paese, intorno a cui gira l’intera economia territoriale e che, con i suoi oltre 140 anni di storia, ha dato impulso allo sviluppo di scuole, università e ditte, depositando importanti brevetti e accumulando uno know-how d’eccellenza. Soprattutto perché, dopo anni di sacrifici e ridimensionamenti orientati all’efficientamento, i lavoratori, che peraltro hanno esaurito la possibilità di usufruire della cassa integrazione straordinaria, e che hanno solo la possibilità di accedere a un periodo di cig ordinaria, ora si trovano per l’ennesima volta nell’incertezza e nell’assenza di risposte”.
“Va fatto dunque tutto il possibile – conclude il sindacalista – per assicurare un futuro ad un intero territorio, così come servono serie politiche industriali per rilanciare la siderurgia in Italia, e l’economia reale nel suo complesso”. (LF)