La formazione in azienda è un asset fondamentale, ma è ancora troppo poco orientata a sviluppare i bisogni del futuro. Per rispondere alle sfide che il mercato pone costantemente, le aziende devono cambiare rapidamente le strategie di business, devono cambiare velocemente la loro organizzazione, devono essere attrattive per i giovani e motivanti per i senior.
Nasce da queste esigenze una figura sempre più richiesta, ma ancora non presente sul mercato del lavoro. È l’architetto della formazione, o per dirla in inglese il “learning designer”, figura specializzata nella consulenza e la formazione aziendale orientata ai bisogni complessi. È questa una figura sempre più cercata in un periodo, dopo la pandemia, nel quale le aziende stanno cambiando la propria organizzazione tra lavoro ibrido e grandi dimissioni. Per questo Fòrema, ente di formazione di Assindustria Veneto Centro diretto da Matteo Sinigaglia, ha deciso di fondare una vera e propria Academy, che formerà i learning designer del futuro.
Il Learning Designer possiede un background che gli permette di realizzare un’approfondita analisi del fabbisogno organizzativo dell’azienda. Conosce, interpreta e studia i mega trends del mercato e costruisce proposte e soluzioni organizzative a prova di futuro. Una figura che deve interagire con l’area commerciale e i project manager, è il garante dello sviluppo dei contenuti, del coinvolgimento e coordinamento dei trainer e dell’avanzamento dei progetti.
Il progetto è coordinato da Giada Marafon, responsabile per Fòrema delle attività e dei progetti a mercato, che si è avvalsa di un gruppo di lavoro composto di giovani talenti, esperti salute, sicurezza, ambiente e normativa tecnica, Chiara Milani professionista nel people management e nella digital transformation, e Marco Vesentini, esperto di economia dell’energia, sostenibilità e processi organizzativi.
“La Learning Designer Academy è un luogo fisico e virtuale che nasce all’interno dell’ecosistema di Fòrema”, spiega Marafon. “Complessità, digitalizzazione, lavoro ibrido, sostenibilità, upskilling e reskilling, sono tutti paradigmi che fanno da guida alle organizzazioni che vogliono e devono mantenere competitività e presenza sul mercato. Il Learning Designer metterà a disposizione le competenze e gli strumenti di cui dispone per condurre prima un’approfondita analisi del fabbisogno e poi progettare un intervento formativo-consulenziale pratico, snello ed operativo, di immediata applicabilità”.
Il corso inizia il 22 settembre e sarà suddiviso in due fasi. Nella prima, saranno esposti i principi teorici trasmessi con metodologia esperienziale, che favorisce l’apprendimento attraverso la partecipazione e la sperimentazione attiva dei contenuti proposti. Nella seconda, sarà proposta l’applicazione pratica delle competenze acquisite, basata su analisi, ricerca e applicazione di strategie innovative che favoriscono il riconoscimento della nostra offerta specialistica nel mercato.
Tra i temi trattati, l’organizzazione aziendale (12 ore), la gestione efficace del cliente e della comunicazione (16 ore), e un’analisi degli ambiti di specializzazione e dei presidi tematici per l’organizzazione (20 ore). In ambito di metodologia esperienziale e case history c’è poi l’analisi del fabbisogno dei clienti per trovare le soluzioni adeguate (16 ore), la gestione del team docenti (16 ore); spostandosi sul livello dei nuovi strumenti di comunicazione, ecco la gestione dei progetti tra tempi, budget ed azioni (12 ore), senza dimenticare i tool formativi per la gestione e formazione dei gruppi (4 ore) e principi di marketing e brand identity. Infine, 24 ore saranno dedicate all’analisi dei mega trends del mercato e 16 ore ai bisogni latenti dei clienti da soddisfare con proposte disruptive e accattivanti.
TN