Fondimpresa, il fondo interprofessionale di Confindustria Cgil Cisl e Uil, terrà un convegno giovedì 19 aprile a Roma dal titolo “Il futuro del lavoro si chiama formazione”. L’appuntamento sarà l’occasione per i vertici delle parti sociali e il ministro del Lavoro per confrontarsi pubblicamente su un tema passato finora inosservato nel dibattito in corso sulla riforma del mercato del lavoro: il futuro della formazione per i lavoratori.
Il testo del disegno di legge attualmente in discussione contiene, infatti, alcuni interventi sui Fondi interprofessionali che ipotizzano la possibilità di destinare il contributo dello 0,30% per la formazione anche al finanziamento di strumenti di sostegno al reddito. Un’eventualità che metterebbe seriamente a rischio la possibilità per imprese e lavoratori di ottenere finanziamenti per la formazione indispensabili alla loro crescita competitiva. Fondimpresa ha indirizzato i propri finanziamenti prevalentemente alla sicurezza sul lavoro, all’innovazione, alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo di rapporti innovativi quali i contratti di rete, alle Pmi ma anche alla riqualificazione dei lavoratori coinvolti dalla crisi, inclusi quelli in mobilità.
“Per le aziende che devono fronteggiare la competizione internazionale, in una fase di recessione economica e di restrizione dell’accesso al credito, poter contare sul Fondo vuol dire poter continuare a fare progetti di sviluppo, investendo sul capitale umano – spiega Giorgio Fossa, presidente Fondimpresa – Tutti invocano la crescita: per crescere c’è bisogno di innovazione e quindi di robusti interventi formativi. Senza contare la accresciuta necessita di aggiornare mansioni e competenze di coloro che, in virtù della riforma pensionistica, dovranno restare di più al lavoro. In un quadro in cui le risorse per la formazione di fonte pubblica sono praticamente esaurite, usare lo 0,30% per politiche passive produrrebbe una drastica riduzione delle risorse per la formazione continua proprio ora che ce n’è più bisogno”. (LF)
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