Cinquanta milioni di euro per formare i lavoratori in mobilità. E’ questa l’iniziativa straordinaria di Fondimpresa per il 2010, a quanto si apprende da una nota. Con un nuovo Avviso il Fondo interprofessionale di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil mette a disposizione una cifra importante per finanziare piani formativi per l’occupabilità e il reimpiego di chi ha perso il posto di lavoro. L’iniziativa dà immediata attuazione all’intesa sulle linee guida per la formazione 2010 siglata due settimane fa da governo, regioni e parti sociali, “con il fine di un tempestivo, mirato rafforzamento delle competenze dei lavoratori coinvolti dalla crisi”.
“Si tratta di un intervento di carattere assolutamente straordinario, fuori dal tradizionale raggio di azione dei Fondi interprofessionali – sottolinea Giorgio Fossa, presidente di Fondimpresa – perché straordinaria è questa fase di crisi globale. Il valore strategico della formazione rispetto allo sviluppo si afferma ancor più in questo contesto”. “Riqualificare e accrescere le professionalità, prosegue, soprattutto in relazione ai nuovi fabbisogni formativi, vuol dire offrire nuove chance di lavoro alle persone e nuove energie competitive alle aziende in vista della ripresa”. L’intesa del 17 febbraio, a suo giudizio, ha attribuito ai fondi e alle parti sociali “un ruolo fondamentale. I Fondi devono definire strumenti concreti per la formazione dei lavoratori posti in mobilità. Le parti sociali nel territorio devono identificare congiuntamente le situazioni per le quali definire percorsi formativi che abbiano concrete possibilità di re-immissione dei lavoratori nel circuito occupazionale”. “E’ giusto, in questo quadro, – conclude – che Fondimpresa, il Fondo più importante, dia una risposta con questa tempestività e questa dimensione”.
Anche per il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini, è “un’iniziativa importante” perché l’investimento nelle competenze dei lavoratori “assume valore di priorità strategica, che completa e integra l’intervento sul versante degli ammortizzatori sociali”. Secondo il sindacalista, in questo caso la bilateralità “ha dimostrato di saper interpretare responsabilmente i fabbisogni del sistema impresa e dei lavoratori, allestendo in modo concreto e rapido risposte alle esigenze di competitività, occupazione, inclusione sociale”. (FRN)