Italia in testa nella non invidiabile classifica delle frodi ed irregolarità nell’utilizzo dei fondi strutturali comunitari. Anche se a più riprese rappresentanti delle istituzioni hanno segnalato che nel nostro Paese i controlli sono stati molto più stringenti che nel resto d’Europa, la relazione 2000 della Corte dei Conti sull’utilizzo dei fondi Ue segnala che l’Italia, con 42 milioni di euro (9 mln di frodi e 33,7 di irregolarità), è al primo posto per gli importi coinvolti nelle irregolarità.
Dall’esame dei casi comunicati all’Unione Europea nel 1999, si legge nel documento appena inviato alle Camere, emerge come il nostro Paese, pur con un numero di casi comunicati non particolarmente rilevante (appena 59 nel complesso), evidenzi i maggiori importi coinvolti (quasi 42 milioni di euro) e sia superato nella graduatoria solo da Regno Unito e Paesi Bassi relativamente all’incidenza percentuale degli importi stessi sul totale delle spese.