Per il segretario generale della Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, la trattativa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici è in stallo e la soluzione non sono gli scioperi. “Dopo lo sciopero del 20 Aprile, a cui la Fismic Confsal non ha aderito – sottolinea Di Maulo – non è cambiato nulla. Gli incontri si susseguono stancamente, senza nessun passo avanti, nonostante la Federmeccanica-Assistal abbia ancor meglio definito la sua proposta in termini di welfare previdenziale ed assistenziale oltre ad aver meglio specificato il tema della formazione professionale”.
Per il segretario, i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm non colgono le possibili strade per concludere il negoziato “e si preparano, invece, ad un altro inutile sciopero. Non ci aspettavamo niente dalla Fiom di Landini – prosegue Di Maulo – ma Fim e Uilm, che insieme a noi hanno firmato il ccsl Fca Cnhi, che ha abbandonato la vecchia strada degli aumenti in paga base per premiare redditività, qualità e maggiore produttività del lavoro, sono la vera delusione di questo negoziato”.
Per il leader del sindacato autonomo Fismic Confsal, è soprattutto la Fim, “che a parole predica nuove relazioni industriali partecipative, è quella che mostra avere le maggiori contraddizioni. Essendo un sindacato di provenienza cattolica, – conclude Di Maulo – ci sembra appropriato il vecchio detto popolare riguardo i preti: fai quel che il prete dice ma non fare quel che il prete fa”.