Revisione di tutti i tributi, diretti e indiretti, degli enti territoriali, doganali e sui giochi; per l`irpef, riordino di aliquote e scaglioni con la prospettiva di un sistena ad aliquota unica (flat tax); Ires più bassa sulla quota di reddito delle società destinata a investimenti o assunzioni; semplificazione dei procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso; concordato preventivo biennale per le imprese di piccole dimensioni; sospensione a agosto e dicembre delle richieste da parte dell’Amministrazione finanziaria di documentazioni o atti.
Questi i principali contenuti del disegno di legge delega per la riforma fiscale, che è stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Gli obiettivi indicati nel ddl sono quelli di stimolare la crescita economica e la natalità, sostenere famiglie, imprese e lavoratori, prevenire e ridurre l’evasione e l’elusione fiscale, razionalizzare e semplificare il sistema tributario. La riforma non dovrà comportare oneri per le casse dello Stato, quindi si finanziarà in buona parte con la revisione delle tax expenditure, che sono proliferate a oltre 600 e hanno un costo di 165 miliardi di euro.
La delega contiene i principi per la riforma, ne delinea il quadro d’insieme. I decreti delegati che declineranno le norme attuative dovranno essere adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega. Difficile, quindi che la riforma possa diventare operativa prima della metà del 2025.
Sull’Irpef, la delega prevede la sua revisione e graduale riduzione “nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica”. L’obiettivo di legislatura è dunque la flat tax per tutti. Il provvedimento non dà indicazioni sulla riduzione del numero delle aliquote, dalle attuali quattro a tre, che rappresenterebbe il primo step del processo. Tuttavia, il passaggio a tre aliquote, con conseguente revisione degli scaglioni di reddito, è stato presentato dal governo negli incontri con le parti sociali.
Le ipotesi sono quelle di prevedere 23% (fino a 15.000 euro), 27% Tra 15.000 e 50.000 euro) e 43% (oltre i 50.000), o in alternativa 23% (fino a 28.000 euro), 33% (tra 28.000 e 50.000) e 43% (oltre i 50.000). Su questo impianto andrà poi calcolato l’impatto delle nuove detrazioni e deduzioni.
La riforma dell`Irpef, con la revisione di aliquote, scaglioni, detrazioni e deduzioni, spiega il ddl elega, dovrà tenere conto della composizione del nucleo familiare, del numero dei figli, della tutela del bene casa e di quello della salute, dell`istruzione, della previdenza complementare. Nella revisione di detrazioni e deduzioni, dovranno inoltre essere considerati gli obiettivi di miglioramento dell`efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico degli immobili.
Novità anche per i redditi da fabbricati: la cedolare secca sugli affitti potrebbe essere estesa ai locali e a tutti gli immobili diversi da quelli ad uso abitativo.
Per i redditi da lavoro dipendente sarà prevista una semplificazione per i fringe benefit esclusi dal calcolo del reddito.
Per quanto riguarda l’imposta sui redditi delle società (Ires), è prevista un’aliquota ridotta, rispetto all’attuale 24%, sulla quota destinata nei due anni successivi a investimenti qualificati e a assunzioni. L`obiettivo è quello di favorire la capitalizzazione delle imprese e premiare chi investe e chi assume. Sempre in ambito Ires, la delega prevede la revisione della disciplina della deducibilità degli interessi passivi, anche attraverso l`introduzione di franchigie, fermo restando il contrasto dell`erosione della base imponibile realizzata dai gruppi societari transnazionali.
La revisione dell’Iva prevede la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote, secondo i criteri posti dalla normativa dell`Unione europea, al fine di giungere ad una tendenziale omogeneizzazione del trattamento per i beni e servizi similari, la revisione della disciplina della detrazione, la semplificazione delle procedure per i rimborsi.
Per l’Irap, che finanzia il servizio sanitario, è previsto il suo graduale superamento, con priorità per le società di persone e le società tra professionisti, e la contestuale introduzione di una sovraimposta, che assicuri un gettito equivalente, con base imponibile corrispondente all’Ires.
La delega per la riforma interviene anche in materia di accise prevedendo, tra l`altro, una rimodulazione sui prodotti energetici con un vantaggio per quelli ottenuti da fonti rinnovabili.
In tema di adempimenti, i principi della riforma prevedono semplificazioni e razionalizzazioni, l`introduzione di sistemi premiali per incentivare l`utilizzo delle dichiarazioni precompilate, ampliando la platea dei contribuenti interessati e facilitando l`accesso ai servizi telematici.
La riforma dovrà inoltre prevedere la sospensione da parte dell`Amministrazione finanziaria di comunicazioni o richieste di atti e documenti nei mesi di agosto e dicembre e una maggiore armonizzazione degli adempimenti tributari, dichiarativi e di versamento, con particolare riferimento alle scadenze del mese di agosto.
Quanto alle procedure di accertamento, il nuovo fisco punta sul potenziamento della cooperative compliance e sull`istituzione del concordato preventivo biennale per i contribuenti, titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomi, di minori dimensioni.
Con quest`ultimo istituto, in sostanza, i contribuenti avranno la possibilità di aderire alla proposta formulata l`Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati, per il pagamento delle imposte sui redditi per due anni.
Eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli pattuiti diventano irrilevanti ai fini del pagamento delle imposte, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi.
tn