Garantire l’operatività e l’occupazione per le quattro banche commissariate che beneficeranno del salvataggio deciso dal governo. È la richiesta del segretario generale della First-Cisl, Giulio Romani, che dichiara: “Ci rassicura la tempestività con cui i commissari straordinari delle quattro banche hanno garantito la continuità di tutti i rapporti di lavoro nelle ‘bridge bank’: una scelta di buon senso che riconosce come lo spirito di abnegazione dimostrato dai lavoratori abbia scongiurato fenomeni di fuga di clienti che avrebbero prodotto conseguenze facilmente immaginabili”.
“Il personale – sostiene il sindacalista – che collaborerà con l’unica bad bank creata, pur essendo alle dipendenze delle quattro good bank, potrà contribuire a realizzare un valore maggiore rispetto a quello delle attività deteriorate conferite. Su questo punto sarà necessario che le autorità facciano chiarezza”. Infatti “non essendo stati usati soldi pubblici per le risoluzioni delle crisi, sarebbe opportuno che, in caso di complessivi maggiori realizzi, venisse previsto un rimborso parziale per i detentori di obbligazioni subordinate e di azioni che, attraverso l’azzeramento dei relativi valori, hanno consentito la notevole riduzione dei bad loans conferiti nella bad bank”.
Questa decisione, conclude Romani, “andrebbe assunta almeno per le azioni e le obbligazioni subordinate detenute da investitori non istituzionali. Siamo infatti convinti che, come avvenuto per la Società di gestione di attività (Sga) nata nel 1996 per salvare il Banco di Napoli, l’ipotesi di un valore di realizzo superiore alle iniziali aspettative non sia affatto inverosimile”.