Preoccupazione per lo stabilimento Nuovo Pignone di Firenze. John Flannery, ad del gruppo americano che controlla il 62,5% della Baker Huges-GE, nata dalla fusione delle due società e di cui fa parte il gruppo Nuovo Pignone, ha analizzato i conti del terzo trimestre di General Electric definendoli ‘inaccettabili’, annunciando cessioni di beni per 20 miliardi e tagli al personale per circa un migliaio di unità. Nessuna smentita ufficiale dagli Stati Uniti, che si limitano a chiosare la faccenda con un ‘no comment’.
A pesare sarebbe la crisi del petrolio che influisce sul settore oil&gas e che ha indotto il colosso americano a non considerarlo più una possibilità di profitto anche in seguito ai risultati negativi del bilancio di inizio estate di GE oil&gas.
Già a luglio si parlava di 1.000 esuberi nel settore per la BHGE, che conta 12mila lavoratori, dei quali il 40% in Italia (4.200 a Firenze e 350 ad Avenza di Massa).
In esecuzione di accordi collettivi, tra il 2015 e il 2018 è inoltre previsto l’esodo incentivato di 290 tra lavoratori e prossimi alla pensione in tutto il perimetro del Nuovo Pignone (5.500 dipendenti tra Firenze, Massa, Talamone, Bari e Vibo), con l’impegno al reintegro con nuove assunzioni a coprire i pensionamenti.
Lo scorso 3 ottobre si è̀ riunito a Firenze il tavolo di confronto dell’osservatorio nazionale del gruppo, alla presenza delle segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e dei vertici aziendali. Il coordinatore nazionale della Fiom-Cgil del Gruppo Nuovo Pignone, Daniele Calosi, afferma che nel corso dell’incontro sono state chieste informazioni circa l’andamento economico della newco Baker Huges-General Electric e che l’azienda ha rassicurato circa l’assenza di elementi di preoccupazione.
Alla luce delle indiscrezioni emerse sulla stampa, “a nome della Fiom-Cgil chiedo all’azienda di fare chiarezza nelle sedi proprie del confronto con le organizzazioni sindacali”, al fine di verificare se le intenzioni di “cessione degli asset per 20 miliardi” e di “probabili tagli al personale” siano reali o se invece saranno smentite. “In caso di conferma -avverte Calosi -, un minuto dopo ci confronteremo in assemblea con i lavoratori e decideremo con loro i passi successivi”.
“Per quel che ci riguarda, il confronto con l’azienda riprenderà quanto prima in tutte le sedi dedicate, sindacali e istituzionali, nazionali ed internazionali, incluso l’appuntamento organizzato per il 29 e 30 novembre a Ginevra da IndustriAll, sindacato globale dell’industria, per riunire tutte le realtà che fanno parte del mondo GE”, conclude Calosi.
E.M.