La Fiat si accinge a chiedere “la cassa integrazione in deroga per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco e questo disattende l’accordo, che noi non abbiamo firmato”, tra sindacati e azienda sul futuro dello stabilimento campano che preveda “la cassa integrazione straordinaria a fronte di 700 milioni di investimenti”. Così il responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo, all’indomani dell’incontro al ministero del Lavoro sulla cassa integrazione nello stabilimento di Pomigliano.
“La cassa in deroga é uno strumento eccezionale, spiega il sindacalista, si usa quando non si hanno altre alternative anche perché non bisogna lasciare i lavoratori di Pomigliano con pochi strumenti o scoperti davanti a una crisi che dura così a lungo. Siamo stupiti; a tre mesi dall’accordo cambiano le condizioni di cassa integrazione e questo ci fa venire il dubbio che lo stabilimento di Pomigliano finisca e, come con Alitalia, si usi una bad company e una newco”. Ù
La Fiom chiede al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che il 4 novembre vedrà l’amministratore delegato del Lingotto, di “incontrare anche i sindacati” e sollecita un “tavolo generale” perché “é utile che la Fiat prenda impegni su ciascun stabilimento”.
Le stime di Federauto diffuse ieri sulle immatricolazioni sono “il peggior dato storico” del Lingotto, commenta Airaudo, secondo il quale la casa automobilistica “non ha nuovi modelli in programma e cessa la produzione di modelli importanti, come Croma e Multipla”. (FRN)