Il giudizio della Fiom sull’accordo per il rinnovo del contratto nazionale degli artigiani metalmeccanici è positivo, nonostante alcune critiche in merito alla contrattualizzazione della sanità integrativa. I metalmeccanici della Cgil spiegano che l”ipotesi di accordo non contiene alcun riferimento all’accordo separato sul modello contrattuale non sottoscritto dalla Cgil. Sia per quanto riguarda la disciplina dell’orario di lavoro, che viene esplicitamente riportata in capo al contratto nazionale; sia rispetto all’incremento salariale pari al 7,1% (86 euro al 5° livello), che è superiore di circa due punti all’Ipca e persino superiore alle richieste contenute nella piattaforma presentata da Fim e Uilm (80 euro al 5° livello). La Fiom poi osserva che non “c’è la triennalità per la durata dei contratti”.
“Inoltre, su mercato del lavoro e part time l’ipotesi di accordo non solo ha respinto ogni richiesta tesa a precarizzare ulteriormente le forme di accesso al lavoro, ma ha persino migliorato la normativa preesistente, prevedendo per le clausole elastiche e flessibili le opzioni di fuoriuscita e la definizione di una durata all’atto della stipula”. “E’ stato poi positivamente normato l’apprendistato professionalizzante: sono state escluse le categorie con meno contenuto professionale; è stato parificato il trattamento di malattia e infortunio a quello di operai e impiegati; le durate sono mediamente cresciute, ma la progressione retributiva è significativamente alta a partire dalla seconda metà del periodo”. “E’ stato infine definito, aggiunge la Fiom, un percorso per giungere alla contrattualizzazione dell’anticipo del trattamento di infortunio sul lavoro erogato ai lavoratori da parte delle imprese”.
Tuttavia, spiega la Fiom, la vertenza per il rinnovo del contratto si è dovuta misurare con le intese unitarie interconfederali su bilateralità e sanità integrativa. Intese che hanno rinviato alla pura e semplice contrattualizzazione da parte delle categorie.
La Segreteria nazionale della Fiom esprime un giudizio critico sulla contrattualizzazione della sanità integrativa per le seguenti ragioni: non è stato possibile definire la libera adesione del lavoratore a questo istituto; il costo della stessa ha pesato sulla definizione degli aumenti salariali; non è stato possibile posticipare il confronto sulla contrattualizzazione della sanità integrativa sino al concreto avvio del fondo.
La Segreteria nazionale della Fiom, nel riconfermare le politiche rivendicative sin qui seguite nella contrattazione e il giudizio sul welfare contrattuale, ritiene che sia necessario “rafforzare, accrescere ed estendere il carattere pubblico ed universale dei servizi erogati dallo Stato sociale”. (FRN)
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