Le parti sociali hanno espresso la loro soddisfazione per i provvedimenti introdotti dal governo nel disegno di legge di stabilità su lo stanziamento di nuovi fondi per il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga e la proroga per il 2011 della detassazione degli aumenti salariali di produttività.
“Preoccupa, si legge nel comunicato congiunto, l’assenza di interventi a sostegno di driver fondamentali di crescita quali la ricerca, l’innovazione e il risparmio energetico”.
Per la ricerca e l’innovazione, ricordano, la Commissione europea nel programma nazionale di riforma “Europa 2020” ha indicato nel 3% del pil il livello minimo di spesa da raggiungere nel prossimo decennio. Oggi l’Italia è a circa l’1,1% del pil ed è tra i Paesi più bassi d’Europa.
Per fare questo servono, secondo le aziende e le organizzazioni sindacali, misure strutturali di sostegno, quali il credito d’imposta, per rafforzare i processi di ricerca e innovazione in tutti i settori e per tutte le tipologie di impresa.
L’eliminazione del bonus del 55% per l’efficienza energetica risulta “incompatibile”, dicono, con l’impegno assunto in sede europea di riduzione del gas serra e “il venire meno di questa misura determinerebbe un grave danno economico a oltre 400 mila imprese che occupano oltre tre milioni di dipendenti”.
Le parti sociali chiedono con forza che nel disegno di Legge di stabilità per il 2011 venga prevista la proroga del bonus del 55% per l’efficienza energetica e venga introdotto, accanto al meccanismo dei voucher, il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo per un importo almeno di 700 milioni di euro pari allo stanziamento del 2008.
Questo perché, spiegano, il meccanismo dei voucher previsto per la ricerca nelle Università e nei centri pubblici di ricerca non può essere considerata una misura sostitutiva del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca delle imprese. (FRN)