“La Fim Cisl ritiene necessario per Finmeccanica che le scelte definite determinino una gestione stabile e lineare, che bandisca ogni genere di dualismi nel top-management che si tradurrebbero in un colpo di grazia ad un Gruppo che ha bisogno di tutt’altro”. Lo rende noto il sindacato in un comunicato stampa. “La sostenibilità finanziaria delle imprese – si legge – non è una variabile indipendente, ma deve saper trarre volano dalla sostenibilità industriale, sociale, ambientale”.
Per il sindacato dei metalmeccanici “il doveroso rigore sui conti non deve cancellare una strategia industriale che rilanci il gruppo, le sue competenze le sue tecnologie duali. Serve stabilità e linearità e la riscoperta di una rinnovata capacità di relazioni industriali efficaci ed innovative. Queste ultime sono state carenti sul piano di cessioni e non accetteremo l’illustrazione a posteriori di processi decisionali già consumati”. “Da troppo tempo – aggiunge la Fim – attendiamo la possibilità di costruire relazioni industriali innovative che restano invece ancora arenate a causa del veto di qualche organizzazione che immagina ancora Finmeccanica come la prateria delle vecchie partecipazioni statali dove ottenere dall’azienda le prerogative che perde nel settore a causa delle proprie stesse scelte”.