L’occupazione dell’Ilva da parte dei lavoratori non trova tutti d’accordo. A partire dal segretario generale Fim Cisl Liguria, Alessandro Vella che ha denunciato le tensioni di questa mattina sottolineando che “Le prevaricazioni avvenute durante l’assemblea nello stabilimento Ilva di Genova da parte degli scioperanti e delegati della Fiom, stanno proseguendo nel pomeriggio. Lo sciopero è un diritto fondamentale, le proteste sono legittime, ma non rispettare i lavoratori che non lo condividono è un fatto inaccettabile, se a questo poi si associano anche le minacce e gli insulti nei confronti di chi si reca o si trovava già regolarmente sul posto di lavoro diventa un fatto gravissimo.”
Forti le dichiarazioni del segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli che chiede alla Fiom-Nazionale di condannare le prevaricazioni di oggi “che non fanno onore ad una grande organizzazione”. “Riteniamo inaccettabile – aggiunge in una nota stampa – che in assemblea non si consenta di esprimersi a chi ha idee diverse. Continuiamo a pensare che serva unità e pluralismo per lottare per il futuro dell’Ilva e che l’occupazione sia l’obiettivo principale.”
Intanto, questa mattina è arrivata la convocazione del Mnistero dello Sviluppo Economico per il 4 febbraio che a maggior ragione lascia sbalorditi i sindacati di fronte alla decisione di occupare lo stabilimento dell’Ilva di Cornigliano. Vella è convinto che “tentare di occupare la fabbrica e dividere i lavoratori, come sta facendo la Fiom in queste ore, solamente col pretesto che il Ministro non sarà presente al tavolo, appare assurda e pretestuosa”. Dello stesso parere sembra essere il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella che ha dichiarato “E’ vero che ci sono ritardi da parte dell’esecutivo, nella gestione commissariale e di competizione con la concorrenza europea, ma è altresì vero che l’esecutivo ha dichiarato che quello del gruppo siderurgico è il primo dossier sul tavolo del governo. Nel caso specifico del sito Ilva di Cornigliano – ha continuato Palombella – il ministero dello Sviluppo economico ha assicurato un incontro ‘ad hoc’ tra le parti per il prossimo 4 febbraio presso il medesimo dicastero. Ecco perché non si comprende l’innalzamento della tensione all’interno della fabbrica, tra le organizzazioni sindacali e nella città di Genova.