“Con l’accordo sottoscritto dalla Rsu Fim e Fiom dello stabilimento di Dusino San Michele sono nove gli stabilimenti della Marcegaglia SpA dove sono state realizzate intese che, definendo per un periodo transitorio una erogazione minore del salario frutto di precedenti accordi aziendali, hanno permesso l’assunzione di 155 giovani apprendisti con la previsione di altri 50-60 nuovi ingressi nei prossimi 12 mesi”. Lo scrive la Fim in una nota, in cui si legge che “dopo il primo accordo realizzato a Casalmaggiore nel marzo del 2011 si sono aggiunte le realtà di Lomagna, Corsico, San Giorgio di Nogaro, Ravenna, Pozzolo Formigaro, Contino e Forlì. Gli accordi sono stati realizzati dalle Rsu anche a maggioranza dei componenti sia Fiom, sia Fim
che Uilm ed approvati dai lavoratori degli stabilimenti. Solo a Forlì, pur in presenza di un mandato esplicito della maggioranza dei lavoratori, l’accordo è stato sottoscritto da quattro delegati (Fim e Uilm) su otto e dai sindacati Fim e Uilm provinciali”.
Per i nuovi assunti è stato definito che la retribuzione frutto di accordi aziendali si raggiunga in modo proporzionale e progressivo nell’arco di sei anni mentre verrà percepito interamente sia
quanto stabilito dal contratto nazionale, sia quanto verrà determinato dal premio di risultato frutto del rinnovo degli accordi dell’ultima contrattazione aziendale.
“Si tratta – dice il sindacato – di occupazione stabile, tutelata e non precaria che garantisce continuità e sviluppo degli stabilimenti ed evita la riorganizzazione o il decentramento di alcune attività aziendali. In questo modo sono stati anche confermati con il contratto di apprendistato alcune decine di lavoratori assunti in somministrazione diversamente da quanto è purtroppo accaduto nello stabilimento di Boltiere dove, senza accordo, quattro lavoratori non hanno più una occupazione”.
“Questo – prosegue la nota – potrebbe accadere anche per 13 lavoratori dello stabilimento, sede del Gruppo, a Gazoldo degli Ippoliti che nei prossimi mesi hanno in scadenza il contratto di somministrazione. Infatti la contrarietà dei delegati Fiom, in maggioranza nella Rsu, di fare un intesa come negli altri stabilimenti, sta determinando non solo la mancata assunzione di 50 lavoratori, )compresa la stabilizzazione dei 13 in somministrazione), ma anche il conseguente ridimensionamento di alcune attività produttive”.
“Quanto sta succedendo in Marcegaglia – sostiene la Fim – dovrebbe far riflettere la Fiom che, contraria a qualsiasi accordo, ha impedito una soluzione unitaria che valesse per il tutto il Gruppo, ha realizzato più propaganda che fatti concreti e nonostante avesse sottoposto i propri delegati a pressioni perché mantenessero negli stabilimenti le posizioni di contrarietà non è stata in grado di impedire che con autonomia di giudizio si sottoscrivessero gli accordi ridando in questo periodo di crisi centralità al lavoro”.
“La Fim Cisl – conclude la nota – ha favorito e condiviso gli accordi sottoscritti, li giudica positivamente perché è la dimostrazione che con la contrattazione si può far crescere le attività industriali e produrre buona occupazione riducendo la precarietà per dare ai giovani con l’apprendistato una prospettiva per il futuro”. (LF)
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