In due anni, tra il 2008 e il 2010, solo in Lombardia, nel settore delle costruzioni quasi 22mila edili hanno perso il posto di lavoro, con un calo del 14,59%. E’ quanto emerge dalla ricerca della Fillea e della Cgil regionali sul settore dell’edilizia in Lombadia. Nello stesso periodo, c’è stato un incremento esponenziale della cassa integrazione ordinaria che, con 5.086.092 ore in più, è esplosa raggiungendo quota +321%. Allo stesso tempo, le ore lavorate si sono ridotte del 20% (in valore assoluto 18.803.026 inmeno). Sempre tra il 2008 e il 2010, c’è stato un decremento del monte salari in valore assoluto di 122.646.847 milioni di euro, vale a dire, in percentuale, un -14,11%.
“Anziché essere il volano per la ripresa – ha denunciato il segretario regionale della Cgil, Nino Baseotto – il settore dell’edilizia sta rischiando di perdere completamente i propri connotati, stritolato tra un mercato delle grandi opere pubbliche sottratto alla competizione e consegnato a cricche, secondo collaudati rituali di corruzione e collusione tra politica ed affari”. (FRN)
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