“Il nostro settore, in particolare il comparto dell’edilizia, è la dimostrazione plastica di quanto la flessibilità e l’erosione dei diritti siano l’anticamera non dello sviluppo ma dell’involuzione occupazionale e produttiva”. E’ quanto ha affermato oggi Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, intervenendo a un incontro degli iscritti Fillea in Puglia in preparazione della manifestazione nazionale del settore delle costruzioni, promossa da Fillea, Filca e Feneal per il 3 marzo a Roma, che vedrà la partecipazione anche dei segretari generali delle confederazioni Camusso, Bonanni, Angeletti.
“In un settore dove il 95% delle imprese non raggiungono i 15 addetti, anzi in realtà non arrivano neanche a 3, – ha proseguito il sindacalista – c’è stato in tre anni un calo di 300mila occupati, una riduzione drastica della produzione, del monte ore salari e un largo ricorso alle più anomale e sospette tipologie di lavoro – dai muratori a partita iva al part time – per non parlare poi dell’espansione paurosa del sommerso e del caporalato”. Una situazione che, a giudizio del leader della Fillea, non corrisponde “alla flessibilità buona generata da una riforma del mercato del lavoro e dalla revisione dell’articolo 18”.
Per Schiavella “il governo mostra un profonda incoerenza con gli annunci del presidente Monti”. Inoltre, dice, “equità, rigore e crescita sono ancora parole lontane dall’essere fatti concreti. Penso alla riforma delle pensioni, credo che il governo non abbia ancora capito che i lavori non sono tutti uguali, o all’approccio sulla riforma degli ammortizzatori sociali, dove non si capisce se si vuole estendere la cassa ordinaria anche all’edilizia, come invece sarebbe necessario”.
Infine da Schiavella l’invito al governo a “non seguire le orme del precedente, cioè far da soli, fare a meno del consenso di settori importanti del mondo del lavoro come la Cgil, dividere il paese e contrapporre gli interessi, soprattutto quelli forti da quelli deboli”.