“La crisi delle raffinerie non dipende solo dalla crisi economica, ma anche dagli investimenti sugli impianti non fatti negli anni scorsi”. E’ questa la risposta del segretario nazionale della Filcem Cgil, responsabile per il settore energia petrolio,Gabriele Valeri, alle parole del presidente di Unione petrolifera, Pasquale De Vita, che ha annunciato oggi la possibile chiusura di 4 o 5 raffinerie con circa 7.500 posti di lavoro a rischio. Valeri ribadisce la responsabilità degli industriali che “hanno succhiato fino a quando è stato possibile gli impianti, senza realizzare, quando era più facile farlo, e cioè fino al 2008 con margini di redditività più alti, gli investimenti necessari per modernizzarli”. Aggiunge che il sindacato prenderà seriamente l’allarme lanciato da Unione petrolifera, verificando nei prossimi giorni la situazione. (FRN)
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