Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha bocciato la richiesta della Cgil di aprire un tavolo sulla vertenza Fabbrica Italia. Il ministro ha spiegato, nel corso dell’incontro di ieri al ministero con i segretari generali delle confederazioni sindacali, che “è troppo presto per avviare un tavolo trilaterale su Fiat”, invitanto ciascuno “a fare la propria parte”.
Romani, secondo un articolo de Il Sole 24 ore, ha poi parlato della riconversione industriale di Termini Imerese, che il Lingotto ha annunciato di chiudere entro fine 2011. Nello specifico, tra le sette proposte al vaglio dell’advisor Invitalia, a suo giudizio, quella di Rossignolo sulla produzione di auto compatte del segmento luxury “sembra essere una ragionevole soluzione”.
I sindacati non si sono sbilanciati, preoccupati per la tutela dell’occupazione nell’area.
“Siamo di fronte a quello che temevamo: la rinuncia da parte del governo ad assumersi la responsabilità di capire che cosa succede nella più grande industria del Paese”, ha commentato il leader della Cgil, Susanna Camusso, a proposito della mancata convocazione da parte del governo di un tavolo trilaterale. “Abbiamo cercato di ricordare al ministro, ha aggiunto, che il problema non è soltanto di occupazione e di prospettive della Fiat, ma anche quello che deriva dal fatto che l’azienda opera in un settore chiave per l’innovazione di tutto il Paese”.
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto favorevole a una cabina di regia con l’esecutivo sull’avanzamento del piano Fiat. Secondo Bonanni bisogna partire subito con una verifica del piano, avviando un confronto per sito, a partire da Mirafiori.
Anche Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, chiede subito di partire con Mirafiori e ritiene inutile per ora un tavolo con il governo, dal momento che, dice, il confronto riguarda solo azienda e sindacati. (FRN)